Microsoft ha deciso di intraprendere una vera e propria lotta alle password banali per prevenire, o quantomeno rendere difficile, la vita agli hacker. Gli utenti saranno invitati a cambiare le proprio password partendo da Skype e Outlook.
Password banali addio, almeno è questa la speranza di Microsoft. In realtà dovrebbe essere già così visti quanti problemi comporta avere una parola chiave semplice. Tra le più utilizzate, incredibile, ma vero, ci sono: password, 1234, 12345, qwerty. Anche la propria data di nascita, il nome e cognome e tante altre molto semplici da individuare, non occorre nemmeno essere un hacker per trovarle.
A Redmond hanno pensato di iniziare una sorta di campagna anti password banale. Certamente un bene per gli utenti che utilizzano delle parole chiave molto, troppo, semplici ed i milioni di account violati su Linkdin ne sono una prova, solo una delle tante. Con l’incremento esponenziale dell’utilizzo di internet grazie alla diffusione di smartphone e tablet gli attacchi da parte degli hacker è aumentato anch’esso.
Anche chi non ha un pc ha un dispositivo mobile, anzi i dati di vendita dei pc mostrano che spesso il vecchio pc viene sostituito proprio a favore di smartphone e tablet che ormai hanno display così grandi e risoluti che consentono un utilizzo quasi altrettanto semplice come con un pc.
C’è un motivo perché le password semplici sono così diffuse, è facile ricordarle e, forse, è anche più rapido impostarle. Sono talmente tanti e tali i servizi on line che richiedono un log in che i nomi utente e le password da ricordare sono davvero troppe. Bisogna, però, ricordare che i nostri dati sensibili sono esposti a grandi rischi e perdere qualche minuto per trovare una chiave complicata può risolvere eventuali inconvenienti futuri.
Il miglior modo per impostare una password è quello di utilizzare una combinazione di caratteri, variando tra maiuscole e minuscole, numeri e simboli. Più è difficile ricordarla migliore sarà la parola chiave scelta. Per ricordare tutte le password si può creare un file da salvare su una chiavetta e leggerla solo quando non si è on line.
Comunque le password hanno vita breve. I produttori di smartphone si stanno muovendo in modo che l’accesso ai terminali avvenga tramite sensori biometrici vedi Google, con il Project Abacus, e Samsung che doterà il Note 6 di un sensore biometrico completamente nuovo. Di certo altri concorrenti come Apple non si faranno attendere.