Robot
Ai robot verrà insegnato a sentir dolore

Un gruppo di scienziati dell’Università di Leibniz di Hannover ha sviluppato un sistema di sensori che emula il dolore sulla “pelle” dei robot, inducendoli a provare sensazioni simili a quelle provate dagli umani.

Lo scopo del progetto è quello di dare loro lo stesso istinto di auto-protezione che caratterizza gli esseri umani. In questo modo, i robot potranno rimanere in vita in situazioni complesse.

In pratica, un robot deve essere in grado di rilevare e classificare eventuali danni e ferite, attuando misure di prevenzione adeguate. Ad esempio, la tecnologia potrebbe aiutare a prevenire i danni, mentre i robot lavoreranno affinché essi stessi siano in grado di reagire rapidamente al dolore.

Questa inedita tecnologia potrebbe essere utilizzata anche per proteggere le persone che lavorano accanto ad un robot, portando quest’ultimo a capire anche ed eventualmente quando l’uomo si sente male ed ha bisogno di aiuto. Nel video pubblicato dagli scienziati, viene spiegato l’esperimento sui robot nell’atto di riconoscere e classificare i diversi tipi di dolore.

Il meccanismo di sensori opera attraverso un tessuto che simula la pelle umana e possiede anche un tessuto del sistema nervoso sottostante. Il “cervello” del dispositivo è capace di studiarne le dinamiche e determinare se è il caso di intervenire per sanare il dolore.

Diversi esperti discutono su questioni etiche e fino a che punto si dovrà procedere nel portare i robot a provare sensazioni e sentimenti prettamente umane. Alcuni sostengono che i robot dovrebbero superare le nostre capacità cognitive, mentre altri dicono che dovrebbero avere le stesse limitazioni degli esseri umani. Tuttavia, per gli scienziati l’obiettivo non è quello di umanizzare, ma migliorare la loro capacità di sopravvivenza.

Nel mese di aprile, un team guidato da Shi Mayue aveva sviluppato una pelle artificiale per i robot, dotata di sensori in grado di riconoscere il contatto e la forza dell’interazione che ha con gli esseri umani. Mentre alcuni ricercatori in Corea del Sud hanno anche sviluppato una pelle in grado di rilevare umidità.

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