Facebook ha sviluppato una nuova intelligenza artificiale. Si chiama Deep Text ed è in grado di capire quello gli utenti stanno scrivono nei messaggi. Capace di comprendere fino a 20 lingue, questa capacità di comprensione “viaggia” fino a migliaia di volte al secondo. È lo stesso social network a rendere noti i possibili sbocchi futuri di questa intelligenza artificiale.
Ogni giorno, su Facebook, milioni di persone commentano foto, discutono dei più svariati temi e condividono i propri pensieri e riflessioni. In parole povere, gli utenti di questo social, amano comunicare sulla rete e questa comunicazione si traduce in un numero spropositato di testi. Tutto quel che viene veicolato da questi testi sta a significare che Facebook possiede tonnellate di dati che rivelano come le persone conversino sul social network.
Ma Facebook non vuole solo memorizzare tutti i testi nei suoi data center. Si propone infatti di analizzare il modo di comunicare tra gli utenti in modo da poter aggiungere nuove funzionalità ai propri servizi o, addirittura, rimuovere automaticamente i messaggi offensivi che potrebbero verificarsi. Per setacciare più facilmente tutti questi dati, il social si è rivolto a tecnologie innovative di intelligenza artificiale. E lo ha fatto rivelando un nuovo sistema software, Deep Text appunto, che sembra sia in grado di analizzare migliaia di messaggi al secondo in oltre 20 lingue diverse, comprendendo l’essenza di ciò che ogni post sta tentando di trasmettere.
Attraverso questa versione computerizzata di velocità di lettura e di comprensione di base, Facebook può costruire nuovi strumenti e funzioni, come le cosiddette chatbot, che possono potenzialmente interagire con un utente quando questo scrive ai suoi amici.
Cosa è Deep Text
Deep Text è stato creato dalla recente unione di Facebook al team Applied Machine Learning, che ha sviluppato gli strumenti di intelligenza artificiale di FBLearner Flow. Si tratta essenzialmente di un nucleo strumentale di IA che alimenta numerosi prodotti ad alta intensità di dati, come i Facebook news feed o servizi di traduzione.
Il sistema passerà al setaccio centinaia di migliaia di parole al secondo e capirà le basi di ogni post. Si basa su una tecnica di intelligenza artificiale, chiamata “apprendimento profondo”. Questa ha guadagnato in popolarità negli ultimi anni, soprattutto con aziende come Google, grazie alla tecnica di riconoscimento degli oggetti nelle immagini.
Con il software per l’apprendimento profondo, che richiede enormi quantità di dati e una grande capacità di calcolo per il suo funzionamento, i computer possono essere “addestrati” a riconoscere un gatto in una foto senza l’aiuto umano. Utilizzando le cosiddette “reti neurali” su misura per l’apprendimento profondo – che fondamentalmente sono i sistemi software progettati per imitare liberamente il modo in cui il cervello umano impara – i computer possono afferrare qualsiasi oggetto sia presente nell’immagine e come questi siano collegati gli uni agli altri.
Questa tecnica, dunque, è stata incorporata sul social di Mark Zuckerberg. Nella tradizionale elaborazione del linguaggio naturale, l’intelligenza artificiale insegna al computer a capire il testo. Gli sviluppatori da anni si sono ingegnati per riuscire ad insegnare ai computer a correggere e comprendere gli errori di ortografia e, nel caso di Facebook, i linguisti si sono adoperati per preparare ogni testo in varie lingue.
Con Deep Text, Facebook potrà evitare commenti e post spiacevoli; e i computer dovrebbero essere in grado di discernere le relazioni tra le parole, attuando un discernimento dei testi e delle singole lettere. Ci sono delle regole e dei modelli, infatti, in ogni lingua e i computer impareranno a scoprirli da soli.