Scienza e Tecnologia

I piloti saranno in grado di controllare gli aerei con la mente

I piloti controlleranno l’aereo con il cervello

I piloti dei caccia hanno uno stretto rapporto con i velivoli cui sono al comando. E ora quel legame potrebbe essere ancora più profondo grazie al lavoro di un team di medici e ricercatori australiani. L’obiettivo è quello di pilotare gli aerei con la mente.

Nel corso degli ultimi quattro anni, un team di neuroscienziati e ingegneri dell’Università di Melbourne, in collaborazione con i chirurghi del Royal Melbourne Hospital, ha sviluppato un avanzato interfaccia tra cervello e macchina che potrà essere facilmente implementato nel lungo termine. Nel corso del tempo, l’agenzia Defence Advanced Research Projects, meglio nota come DARPA nel suo acronimo in inglese, ha finanziato il progetto nella speranza di fare in modo di elaborare una tecnologia in grado di prendere il controllo mentale di una cabina di pilotaggio. E ciò permettendo ai piloti di controllare con il pensiero i propri aerei.

Il fulcro di questo sistema di controllo della mente è un piccolo elettrodo biocompatibile chiamato stenode. Questo è sufficientemente flessibile da passare attraverso i vasi sanguigni e far funzionare i comandi una volta che raggiunge la sua destinazione. L’elettrodo può misurare l’attività elettrica della corteccia motoria, ovvero la parte del cervello che, come suggerisce il nome, è responsabile del controllo del movimento.

Tutta l’attività elettrica della corteccia motoria è registrata e condivisa con un sistema informatico che “traduce” e interpreta questi movimenti. Queste interpretazioni si trasformano in comandi digitali, che vengono poi utilizzati per controllare alcune macchine esterne. Nel corso dei primi test, il team ha impiantato con successo il dispositivo in alcune pecore e la raccolta di dati provenienti dalla relativa attività cerebrale è durata fino a 190 giorni.

Ma oltre agli esperimenti su questi animali, il capo ricercatore, il dottor Tom Oxley, immagina un futuro in cui l’interfaccia di controllo del cervello potrebbe essere usato per interagire con gli smartphone, i robot ed altri oggetti. Quando? Nei prossimi 30 anni. Riconoscendo i vantaggi di questa tecnologia, il DARPA intende utilizzare il sistema di controllo cervello per aumentare l’efficienza dei piloti dei caccia. “L’esercito sembra interessato alla possibilità di controllo mentale degli aerei da combattimento, invece di usare le mani. L’intervallo di tempo [tra il controllo manuale e il controllo mentale] è solo di pochi millisecondi“, ha spiegato Oxley.

Il DARPA prevede anche di utilizzare lo stenode anche nel riabilitare i soldati feriti, permettendo loro di controllare mentalmente un esoscheletro bionico.

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Pubblicato da
Federica Vitale