Al keynote di Lenovo a San Francisco, il CTO Peter Hortensius ha introdotto un nuovo schermo pieghevole che scatta intorno al polso come un braccialetto. È la dimostrazione che i display pieghevoli sono più che un’innovazione futura.
Anche se è da qualche tempo che si parla di display flessibili, o del tutto pieghevoli, probabilmente questa nuova tecnologia non è vista come un’innovazione prossima all’arrivo sul mercato. Eppure le aziende che si stanno muovendo in questa direzione iniziano ad essere diverse, almeno quelle che hanno presentato un concept come ha fatto nella giornata di ieri Lenovo.
Lenovo e l’innovazione tecnologica tanto attesa
Il brand cinese che ha rilevato Motorola da Google si sta muovendo molto in fretta grazie anche ai successi nella vendita dei PC. Anche nel settore degli smartphone e dei tablet sta avendo un discreto successo, ma non ancora tale da poter competere con brand di più alto livello come Samsung ed Apple.
Se da un lato i produttori stanno impiegando i loro sforzi per migliorare le batterie e riuscire ad avere durate superiori alla giornata, dall’altro lato il prossimo campo di battaglia riguarda i display. Se ne fanno di sempre più grandi e risoluti, in molti casi si ha difficoltà a mettere in tasca o ad utilizzare dispositivi con diagonali superiori ai 5,5 pollici.
La soluzione, dunque, possono essere proprio gli schermi pieghevoli. Chi riuscirà a portare per primo un dispositivo funzionante sul mercato farà un netto balzo in avanti rispetto ai concorrenti. L’utilità di un display flessibile è indubbia, poter utilizzare un solo dispositivo in modi diversi, un tablet diventa uno smartphone, uno smartphone uno smartwatch da mettere al polso e le applicazioni non si fermano a questo se pensiamo di applicare la stessa tecnologia anche a display di dimensioni maggiori come quelli dei pc che potrebbero diventare “portabili” come mai prima d’ora.
La sceneggiatrice e produttrice Meghan McCarthy di My Little Pony: l’amicizia è magica, era in mezzo al pubblico del keynote, si è alzata in piedi ed ha mostrato cosa si può fare con uno smartphone o un tablet flessibili. Si è avvolta lo smartphone al polso come un bracciale. Ed ha piegato un tablet che ha utilizzato per fare una (finta) chiamata.
Le difficoltà da affrontare con questo tipo di dispositivi è che non solo il display, ma anche la componentistica interna deve adattarsi alle diverse forme che il device può assumere. Problema di più facile soluzione nel caso dei tablet che possono contenere batteria e scheda madre su diversi piani, più complicato il caso dello smartphone che invece deve necessariamente avere tutte le componenti che si adattano alle diverse configurazioni.
Il prototipo mostrato da Lenovo sembra, comunque, sulla buona strada per arrivare presto ad un prodotto finale e non è la sola visto che anche le dichiarazioni che arrivano da Samsung dimostrano che si sta accelerando su questa tecnologia.