Il termine tecnico è Potenziale glossocinetico o GKP. In buona sostanza, altro non è se non lo spostamento della lingua intorno alla bocca e la sua capacità di cambiare i potenziali elettrici su tutto il capo. A cosa può servire in campo scientifico?
Se trasferiamo questa capacità nel settore tecnologico e scientifico, la possibilità di utilizzare i movimenti della lingua potrebbe aiutare le persone a controllare le macchine, come ad esempio i computer o le sedie a rotelle, nel caso di disabilità.
È quanto asserisce con chiara fermezza l’informatico Yunjun Nam che, insieme ad un team di colleghi del laboratorio Advanced Brain Signal Processing di Tokyo, ha messo in pratica questa sua teoria.
E la pratica ha preso la forma di un’interfaccia attraverso la quale la lingua è in grado di guidare un sedia a rotelle motorizzata. Ma non solo. Questa tecnologia, infatti, potrebbe essere utilizzata nel riconoscimento vocale nel caso di sordomutismo. Tuttavia, il potenziale glossocinetico è generalmente considerato un “artefatto”. I dati ad esso relativi, infatti, in realtà derivano da fonti diverse e non direttamente connessi all’attività cerebrale – come il pulsare dei vasi sanguigni, i movimenti degli occhi e le contrazioni dei muscoli stessi del cuoio capelluto.
Ed è su questo aspetto che Nam si è voluto concentrare. La lingua è capace di una vasta gamma di movimenti e, pertanto, è in grado di rappresentare altrettante informazioni. “La lingua umana è un organo speciale con una mobilità dinamica“, spiega lo scienziato. “La lingua può essere spostarsi e piegarsi su e giù, spostarsi a sinistra e a destra, sporgersi in avanti o indietro, in senso orario o antiorario, appiattirsi o arrotondarsi. Alcune persone, sono anche in grado di piegarne il bordi laterali verso l’alto fino a formare un tubo”.
La ragione per cui c’è questo effetto elettrico è semplicemente il fatto che la punta della lingua ha una carica elettrica negativa rispetto alla sua radice. Di conseguenza, quando la linguetta tocca i tessuti circostanti, il risultato è una diminuzione potenziale al punto di contatto.
Il primo passo nella ricerca di Nam era dimostrare che i movimenti della lingua potrebbero essere del tutto inutili. E, nel far ciò, sono stati avviati diversi esperimenti durante i quali è stato chiesto ai volontari di rispondere ai segnali visivi spostando la lingua. Fondamentalmente, quel che si è avuto modo di appurare è stata una registrazione del ritardo della risposta, ma relativamente insignificante rispetto al tempo di risposta normale previsto per il riconoscimento di un segnale visivo.
Questo studio può avere implicazioni determinanti nel capire come il discorso sia controllato dalla lingua e questa sia la causa dei vari disturbi del linguaggio. Per tale motivo, il GKP può fornire un metodo semplice ed economico per tracciare i movimenti della lingua in grado di rilevare il contatto della lingua con altri organi articolatori.