iOS 10 e Android N tra poche settimane saranno rilasciati ufficialmente sugli smartphone e tablet di tutto il mondo, ma quanti e quali miglioramenti portano i due nuovi OS più diffusi sul mercato mobile.
Google ed Apple hanno presentato le rispettive nuove piattaforme aggiornate con cui saranno aggiornati i propri device, molte novità solo in superficie, di concreto ben poco o almeno di veramente nuovo. Mancano le idee? Due colossi della tecnologia non riescono a trovare nulla di realmente innovativo?
Le novità introdotte dalle due aziende nei rispettivi software non sono altro che miglioramenti di funzioni già presenti nelle versioni precedenti. Ora con iOS 10 si possono cancellare tutte le notifiche in un solo colpo e i widget sono accessibili anche dalla lockscreen, cose che su Android si possono fare praticamente da sempre. Con Android N arrivano il multi-finestra e la foto in foto, qualcosa di già visto, anche questo, sui Galaxy Note di Samsung.
iMessage è stata aggiornata e ora sembra la copia di Facebook Messenger. Ogni parola si può trasformare in un emoji, wow che innovazione spettacolare!!! Sarebbe stato più interessante se iMessage fosse stata cross-platform permettendo di poter comunicare con chiunque invece che solo con l’ecosistema Apple.
“L’apertura” di Siri a sviluppatori di terze parti non cambierà il fatto che è gravemente in ritardo rispetto a Google Now/Google Assistant e Alexa di Amazon in termini di funzionalità. Allo stesso modo, Android N non porterà giovamenti al problema della frammentazione, anzi probabilmente lo peggiorerà ulteriormente.
Cosa c’è di nuovo in qualcosa che era già presente su altre piattaforme o su applicazioni di terze parti? Ben poco o nulla. Sembra che le due aziende non vogliano spingersi oltre il dovuto per non perdere quote di mercato ed è anche comprensibile, ma possiamo ancora parlare di tecnologia quando non c’è una reale innovazione?
È pur vero che gli utenti, soprattutto quelli di iOS, sono molto restii ai cambiamenti e alle novità assolute. Ci si adagia sul già noto perché apprendere “altro” costa fatica, tempo, è noioso. Dunque, è davvero tutta e sola colpa di Apple e Google?