Facebook ha finalmente annunciato il primo volo di prova del suo un aereo solare. Un volo ad alta quota, fortemente voluto da Mark Zuckerberg per portare l’accesso a Internet nelle parti remote del mondo. Il test è stato un successo.
Il drone Aquila ha un’apertura alare di un aereo di linea, ma pesa meno di una macchina. Quando viaggia a velocità di crociera consuma solo 5.000 watt – la stessa di quella che consumerebbero tre asciugacapelli o un potente forno a microonde.
Il primo volo di prova ha avuto luogo il 28 giugno in Arizona. Facebook ha reso noto che il test è andato meglio del previsto e quel volo di 96 minuti della sua Aquila “social” è stato tre volte più lungo del previsto.
Aquila è stato sviluppato da Ascenta, una società designer di droni alimentati ad energia solare che Facebook ha acquistato nel marzo 2014. Il drone, progettato per volare non-stop per tre mesi, utilizzerà i laser a fascio verso il basso per portare accesso a Internet nelle aree remote e che oggi non hanno mezzi per connettersi. Un team di ingegneri provenienti da diversi settori di competenza, tra cui quella aerospaziale, avionica e software e che aveva già collaborato con organizzazioni come la NASA,
Boeing e la Royal Air Force, ha lavorato strenuamente per diverso tempo con l’obiettivo di rendere reale quanto voluto da Mark Zuckerberg, CEO di Facebook. Il quale, per parte sua, aveva rivelato marzo 2015 che l’azienda aveva già avuto modo di testare droni nei cieli del Regno Unito.Facebook vorrebbe che Aquila facesse parte di una flotta di aerei sviluppati per portare la connessione online a 4 miliardi di persone nell’Africa sub-sahariana e di altre regioni remote che, al momento, non hanno accesso. Jay Parikh, capo del settore di ingegneria e infrastrutture di Facebook, ha dichiarato in un blog: “Siamo incoraggiati dal successo di questo primo volo, ma abbiamo un sacco di lavoro davanti a noi. Nei nostri prossimi test, voleremo con Aquila in modo più veloce, andremo più in alto e voleremo più a lungo, portandolo sopra i 60.000 piedi”.