Sony continua il suo incessante processo di ristrutturazione e, dopo essersi separata dalla divisione produttrice di notebook “VAIO”, vende il comparto batterie, di cui è pioniere sin dal 1975. Il gruppo fu il primo a commercializzare delle batterie interamente agli ioni di litio, una tecnologia ancora attualmente utilizzata in miliardi di apparecchi tecnologici, tra cui i nostri smartphone.
La divisione batterie, fatta eccezione per le pile alkanine e i caricatori USB, di casa Sony verrà acquistata da un’altra azienda nipponica: “Murata“, piuttosto nota al pubblico per la produzione di componenti meccanici e di piccoli robot. Insieme all’attività verranno vendute anche le fabbriche presenti in Cina ed a Singapore
Sony, la vendita dovuta ad un mercato troppo concorrenziale
Secondo la società giapponese, la decisione sarebbe dovuta ad una situazione troppo concorrenziale emersa nel mercato e dall’impossibilità per il gruppo di far fronte a questa problematica. Lo stesso, infatti, non ha alcuna intenzione di abbandonare il settore smartphone, nonostante le vendite continuino a non decollare, e di conseguenza preferisce concentrarsi sullo stesso, nonché sul comparto televisori, da sempre suo punto di forza.
Leader nel mercato delle batterie agli ioni di litio, troviamo ancora una volta Samsung (al primo posto dal 2010), seguita da LG, Panasonic e Sony. Una situazione difficile quella del gruppo nipponico, che sembra stentare ed arrancare in diversi settori, fatta eccezione per il comparto fotografico (i sensori Sony sono considerati i migliori sul mercato e montati su tantissimi top di gamma, tra cui iPhone) e, come già detto, quello televisivo.
Per tutti gli appassionati Sony non resta che sperare in un futuro migliore, magari sotto la spinta di qualche importate innovazione proposta dal gruppo. Agli utenti Android, invece, non rimane che credere in un ritorno in auge dei device del’azienda nipponica, al fine di differenziare il mercato e soprattutto renderlo maggiormente variegato.