Pokémon Go sarà bandito a tutti i maniaci sessuali condannati e costretti alla libertà condizionale. Questo quanto richiesto lunedì dal governatore dello stato di New York (negli Stati Uniti d’America), Andrew Cuomo, al dipartimento penitenziario.
Lo stato americano dell’omonima celebre metropoli ha, inoltre, imposto a Niantic, società sviluppatrice del video-gioco, di verificare le credenziali dei propri utenti e rapportarle alla lista di maniaci sessuali divulgata dagli organi competenti.
Pokémon Go, un pericolo per i più piccoli
Sebbene il titolo proponga una vera e propria rivoluzione al mondo video-ludico, sempre ben accetta dal mercato che ne ha decretato il successo, esso pone anche importanti perplessità circa la sicurezza degli utenti più piccoli. Come sappiamo, lo scopo principale del gioco è quello di ricercare Pokémon (i famosissimi mostriciattoli di moda negli anni ’90) facendo uso della cosiddetta “realtà virtuale“, vale a dire in vere strade della vita reale. Purtroppo, però, vi sono già stati diversi casi di soprusi perpetrati nei confronti dei video-giocatori grandi e piccoli.
Per questo motivo, lo stato di New York ha domandato direttamente a Niantic di eliminare o quantomeno limitare dalla mappa in cui catturare Pokémon, i luoghi di residenza di maniaci sessuali noti alle forze dell’ordine, circa 3000. Naturalmente, questi ultimi verranno avvisati dagli organi competenti della loro impossibilità di giocare a “Pokémon Go”, in virtù di un’eventuale violazione della loro libertà condizionale.
Il gioco, sull’onda del successo, è stato scaricato già 100 milioni di volte nel mondo, di cui 21 nei soli Stati Uniti e circa 10 milioni in Italia e sembra voler continuare a dare filo da torcere a tutti i suoi concorrenti. Noi dal canto nostro, vi ricordiamo che nessuna invenzione o scoperta è mai dannosa per l’uomo, ma è l’utilizzo che esso ne fa a decretarne la sua nocività. Pertanto, vi consigliamo caldamente di prestare la massima attenzione mentre giocate o mentre giocano i vostri figli per non incorrere in spiacevoli episodi.