Il web è una creatura in continua evoluzione. Nuovi standard si impongono e i vecchi standard devono sopperire. Questa la storia di Adobe Flash, per anni l’unico software in uso online per gestire animazioni, giochi e perfino interi siti web. Nonostante le forti pressioni fatte da Adobe Systems per non abbandonare questo software, l’avvento del linguaggio di markup HTML 5 per la strutturazione delle pagine, ne ha lentamente sancito la fine.
Le numerose critiche mosse verso Adobe Flash riguardano soprattutto la navigazione web instabile che portava al blocco delle pagine web e i numerosi problemi di sicurezza. Varie società IT tra cui Facebook ed Apple si sono si sono fatti avanti per chiedere l’adozione massiva del nuovo standard, decisamente più performante, ma è forse grazie alla mossa di Google che si potrebbe arrivare alla massima diffusione.
Infatti a partire dalla versione 53 di Google Chrome in arrivo a settembre, è previsto il blocco definitivo dell’esecuzione in background dei contenuti Flash. Questo getterà le basi per Chrome 55, in arrivo a dicembre, che mostrerà solo la versione HTML5 dei siti, con un guadagno in termini di prestazioni, tempi di caricamento e ottimizzazione dei consumi.
Nel caso in cui ci dovessimo imbattere in un sito che necessiterà di Flash Player, ci verrà mostrato un pop-up con cui ci verrà richiesta l’installazione del plug-in. Tuttavia però questa è una possibilità remota in quanto nel 2015 solo il 6% dei siti web richiedeva Flash Player per poter visualizzare video. Le stime indicano che entro il 2018, i siti web che richiederanno Flash Player saranno inferiori all’1%. La stessa decisione presa ora da Google, sarà seguita nel corso del 2018 da Firefox.