Grazie a questa comoda e pratica guida, scopriremo come ottenere i permessi di root su HTC One Mini 2. Se vi trovate a leggere queste righe saprete sicuramente di cosa stiamo parlando, ma per chi si avvicina al mondo del modding per la prima volta facciamo un piccola premessa.
A che cosa serve il root? Ottenere i permessi di root su un dispositivo basato su sistema operativo Android serve a garantire il completo accesso ai file di sistema altrimenti bloccati. Diventeremo a tutti gli effetti degli amministratori di sistema e potremo effettuare una serie di azioni prima impossibili. Alcuni esempi possono essere:
- Rimuovere le applicazioni installate dai vari produttori
- Avere più memoria libera disponibile (anche grazie a quanto indicato sopra)
- Incrementare la durata della batteria modificando o addirittura eliminando alcune applicazioni con battery drain elevato
- Incrementare le performance del dispositivo andando a modificare le prestazioni del SoC
- Installare nuove e più recenti versioni di Android
- Installare ROM modificate
Eseguire questa procedura non è esente da rischi. Prima di tutto, ottenere i permessi di root sul proprio dispositivo invaliderà la garanzia. Inoltre la procedura cancellerà tutti i file presenti in memoria, quindi è consigliabile eseguire un backup. Come ultima cosa, se la procedura non dovesse andare a buon fine, il telefono si potrebbe briccare, rendendolo di fatto un fermacarte.
Se ritenete che i vantaggi di un dispositivo moddato siano maggiori rispetto agli svantaggi e siete affascinati dalle infinite possibilità, possiamo iniziare ad armeggiare con il nostro HTC.
Fase preliminare
- Scaricare ed installare sul PC i driver HTC più aggiornati disponibili sul sito dedicato agli sviluppatori XDA a questo indirizzo.
- Effettuare il download di Fastboot.zip
- Scaricare la recovery modificata TWRP Recovery sempre da XDA
- Effettuare il download di SuperSU.zip
Come ottenere i permessi di root
- Estrarre i file all’interno di Fastboot sul desktop
- Andare nel menù Impostazioni > Info sul Telefono > Numero di Build e cliccare 10 volte consecutive per abilitare le opzioni sviluppatore
- Abilitare l’USB debugging sul proprio dispositivo andando nel menù Impostazioni > Opzioni Sviluppatore > Debug USB.
- Collegare il dispositivo al PC tramite il cavo USB
- Copiare SuperSU.zip all’interno della cartella “root” nel telefono
- Aprire una finestra di comando sul PC (digitando cmd nella barra di ricerca oppure premendo il tasto shift e cliccando con il tasto destro in un’area vuota del deskto e selezionando la voce “apri finestra di comando qui”)
- Digitare la seguente stringa all’interno della finestra di comando di Windows
adb reboot bootloader
- Il dispositivo si riavvierà nella modalità Bootloader
- Navigare nel Bootloader utilizzando i tasti del volume fino alla voce Fastboot e selezionarla premendo il tasto di accensione/spegnimento
- Digitare nella finestra di comando la seguente stringa, sostituendo “recovery.img” con il nome del download della TWRP Recovery:
fastboot boot recovery.img
- Il dispositivo si riavvierà in modalità TWRP Recovery.
- Selezionare la voce Install.
- Selezionare il file SuperSU.zip precedentemente copiato
- Eseguire uno Swipe per confermare il flash ed iniziare l’installazione
- Riavviare il sistema selezionando la voce Reboot
Se tutto è stato eseguito correttamente al riavvio ci ritroveremo con un HTC One Mini 2 rootato e sarà possibile verificarlo tramite l’installazione dell’applicazione Root Checker disponibile sul Google Play Store.
Ricordiamo che HTC One Mini 2 non è stato aggiornato ufficialmente ad Android Lollipop, quindi questa potrebbe essere un’ottima occasione per allungarne la longevità installando una ROM basata anche su Android Marshmallow.