NSA (National Security Agency), l’agenzia per la sicurezza pubblica americana, è stata vittima di un hackeraggio ad opera di un gruppo chiamato “Shadow Brokers” (Mediatori Oscuri). Secondo indiscrezioni sarebbero stati rubati strumenti di videosorveglianza di una società strettamente legata all’agenzia.
L’operazione potrebbe essere stata perpetrata a fini puramente economici. Gli hacker, infatti, preso possesso delle informazioni riservate, ora potrebbero rivenderle al miglior acquirente sul mercato nero. Il caso ha suscitato perfino l’interesse di Edward Snowden, noto alle cronache per aver rivelato pubblicamente, qualche anno or sono, dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segreti.
NSA, l’opinione di Snowden sull’hackeraggio
Il pensiero dell’ex informatico dell’agenzia di sicurezza americana è arrivato tramite Twitter nella giornata di ieri, dopo l’annuncio da parte del gruppo di hacker di lunedì. Secondo Snowden un simile hackeraggio non è unico nel suo genere, tuttavia, la pubblicazione dei dati potrebbe rappresentare una vera novità. Inoltre: « Le prove circostanziali e l’idea popolare puntano il dito verso una responsabilità della Russia. Ecco perché il fatto accaduto è significativo. »
The hack of an NSA malware staging server is not unprecedented, but the publication of the take is. Here's what you need to know: (1/x)
— Edward Snowden (@Snowden) August 16, 2016
8) Circumstantial evidence and conventional wisdom indicates Russian responsibility. Here's why that is significant:
— Edward Snowden (@Snowden) August 16, 2016
NSA, l’hackeraggio potrebbe risalire a tre anni fa
Per gli esperti, però, l’hackeraggio risalirebbe a circa tre anni fa, come riportato da numerosi fascicoli rubati datati 2013. La strategia del gruppo, dunque, potrebbe esser rivolta a far ricadere le colpe sul governo russo, accusato di aver hackerato diversi politici americani (tra cui Hillary Clinton), alcune settimane fa.
Il gruppo “Shadow Brokers”, infine, ha pubblicato dei campioni di diversi programmi militari rubati, alcuni dei quali capaci di mettere in seria difficoltà giganti multinazionali come “Cisco“. Le società accusate, per il momento, non hanno ancora commentato la vicenda. Inoltre, gli hacker hanno messo in vendita delle “cyber armi” sviluppate proprio da un’azienda legata all’NSA.
Se le notizie dovessero essere confermate e veritiere, l’accaduto potrebbe rappresentare un fatto storico, capace di modificare perennemente gli equilibri sul piano geopolitico mondiale. Non ci resta che attendere ulteriori informazioni sulla vicenda. Stay tuned su Tecnoandroid.it!