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Il terremoto visto dagli “occhi” dei droni

Il terremoto visto dai droni

Le macerie che lascia dietro di sé un terremoto nascondono sempre un misto di angoscia e curiosità. La curiosità di oggi, quella della cultura dell’immagine che ci proietta sul posto pur rimanendo comodamente seduti a casa. Mentre migliaia di mani scavano seguendo gli aliti di vita percepiti da un cane, da un sussurro che implora aiuto, una voce acuta che non si arrende alla morte.

I droni, ovvero gli occhi indiscreti che raggiungono i posti in cui lo sguardo degli uomini non può penetrare, ci portano proprio su quelle macerie. Osservandole, penetrandole, sorvolandole. Cumuli di calce e detriti che seppelliscono, non autorizzati, vite che non erano pronte alla morte. E non si è mai proti alla morte, si badi bene. Ci si rassegna. Sebbene sia sempre più difficile oggi, nell’era delle moderne tecnologie che, purtroppo, non ci aiutano a metterci in salvo. A prevenire. A costruire, anziché ricostruire.

Il video del drone dei Vigili del Fuoco ci fa sorvolare, dunque, la morte. E ci porta su antichi borghi preziosi come gioielli storici di cui non ci rimane altro che la cruda immagine del “prima e del dopo”, del “come era e come è”. Oggi, ieri. Perchè il domani è affidato al tempo.

Noi non possiamo far altro che proiettarci in quella disperazione girata da questo drone. Eredità di studi che hanno testato – con successo in alcuni casi – le zone colpite in passato da forti terremoti. Si promette un nuovo metodo per lo studio del rischio sismico. Ovvero, una serie di riprese aeree ad alto livello di dettaglio proprio grazie ai droni. Dalle quali si ricava una rappresentazione dei dati raccolti con tecniche di realtà virtuale. Si parla di precisione. Quella che occorre nello studio delle strutture geologiche in grado di produrre futuri terremoti.

Ma noi dobbiamo rimanere solo spettatori. Infatti, chi possiede un proprio drone deve assolutamente evitare di intralciare le operazioni della Protezione Civile. Chi si vuole rendere utile, quindi, deve coordinarsi con le Forze dell’Ordine o le altre autorità sul posto. E questo qualora le riprese dall’alto si ritenga possano essere di un qualsiasi aiuto. Ad ogni modo, si sconsiglia fortemente di agire autonomamente, sebbene a fin di bene.

A tal proposito, è bene ricordare il numero della Protezione Civile: 800 840 840.

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Pubblicato da
Federica Vitale