Il Galaxy Note7 esplode, il senso non è quello di un terminale che campione di vendite, ma che esplode nel vero senso della parola. Seppur la percentuale dei phablet Samsung soggetti a questo inconveniente si attesta allo 0,1 per cento del totale venduto, si tratta comunque di un danno d’immagine e per la serie Note e per l’azienda sudcoreana.
Un danno d’immagine che è stato stimato in 7 miliardi di dollari conseguente al blocco delle vendite e un danno d’immagine non calcolabile dal punto di vista economico. Se pensiamo che il lancio del Note7 è stato anticipato per avere un mese di tempo in più di presenza sul mercato rispetto dell’arrivo dei nuovi dispositivi Apple è chiaro che il danno va ben oltre il mero calcolo della moneta sonante persa dal colosso delle telecomunicazioni.
Il caso ormai è noto a tutti e in tutto il mondo. Alcuni Galaxy Note7 sono esplosi, sono 35 in totale, mentre erano in carica, la causa è da ricondurre alla batteria secondo le indagini effettuate da Samsung stessa. Questo ha avuto come conseguenza il blocco delle vendite, ritardate anche in Italia dove lo si sarebbe potuto acquistare a partire da ieri 2 settembre.
Alla decisione del blocco è seguita poi quella della sostituzione: “per i clienti che possiedono già un Galaxy Note7, sostituiremo il loro device con uno nuovo nelle prossime settimane“, ormai il danno è fatto. Dopo la crescita dei profitti conseguente alle ottime vendite dei Galaxy S7 ed S7 Edge arriva un problema non da poco per Samsung che aveva già pagato l’errore con i Galaxy S6 Edge, troppo pochi per le richieste del mercato.
Come si suol dire la fretta è cattiva consigliera e potrebbe essere stata proprio la fretta di immettere sul mercato un prodotto che non è stato controllato a dovere la condizione attuale in cui si trova l’azienda sudcoreana. Tecnologia all’avanguardia, innovazione e alta qualità i tre fattori associati alla serie Note, è ancora così?
Difficile al momento rispondere affermativamente. La fiducia dei consumatori cala rapidamente ed è con questo che deve fare i conti Samsung, conti che saranno pagati, forse, nel lungo periodo. Anche la scelta di produrre modelli con differente hardware non è stata il massimo, perché solo in alcuni mercati come quello cinese arrivi la versione con 6GB di RAM rimane un mistero come sono misteriose le scelte di vendere il Note 5 al di fuori dell’Europa e, ancora, di eliminare lo slot per microSD sugli S6 e sul Note 5. Per fortuna Samsung è tornata sui suoi passi dalla settima serie dei Galaxy S in poi.
Le scelte sbagliate di un’azienda si pagano anche se l’azienda in questione è un colosso come Samsung. Vendere solo in alcuni mercati determinati modelli, non capire la necessità di produrre più display curvi, realizzare prodotti difettosi (per usare un eufemismo) ha portato alla perdita dei profitti e se la risposta del colosso non sarà rapida e decisa nei prossimi mesi vedrà certamente altre perdite.
La conseguenza immediata è la perdita del vantaggio sperato sugli iPhone 7 che saranno presentati il 7 settembre. Ed è probabile che gli indecisi, in genere sono davvero tanti, propenderanno per l’acquisto di questi ultimi. Commettere errori è facile, rimediare lo è molto meno. Vedremo nei prossimi giorni come Samsung reagirà alla situazione.
Sta di fatto che il controllo qualità ha fallito, sono “solo” 35 i modelli difettosi, ma non potremo sapere quanti altri sarebbero esplosi senza il blocco delle vendite. È proprio il caso di dire che il Galaxy Note7 è esploso tra le mani di Samsung.