Nexpaq ha ingaggiato l’ex fondatore di Project Ara, Dan Makoski, per avvalersi della sua esperienza: secondo indiscrezioni un vero e proprio telefono modulare sarebbe presti in arrivo sul mercato.
I sogni di un telefono modulare made in Google si sono infranti con la notizia della definitiva chiusura di Project Ara. Il progetto che prevedeva l’utilizzo di moduli, permettendo di allungare la vita dello smartphone non ha mai avuto molto successo.
Le premesse infatti c’erano tutte, ma il lavoro su Project Ara è cambiato significativamente nel tempo. All’inizio vi era l’idea di uno smartphone completamente modulare, con la possibilità di cambiare schermo, cpu, ram indipendentemente.
Uno smartphone del genere sarebbe stato davvero eco-friendly, riducendo al minimo lo sperpero di materiali utilizzati. Un modulo fotocamera ad esempio ci sarebbe potuto bastare per anni, mentre lo schermo, CPU e RAM sarebbero stati cambiati ogni qual volta avremmo sentito il bisogno di avere specifiche migliori.
Nexpaq è molto determinata a produrre un vero telefono modulare da poter commercializzare in tempi brevi
Il progetto poi ha cambiato rotta: il corpo centrale avrebbe contenuto i componenti fondamentali. I moduli diventavano quindi accessori rispetto al corpo centrale, che era a tutti gli effetti uno smartphone completo di per sé. Addio libertà di scelta e salvaguardia dell’ambiente.
Poi ci furono problemi tecnici e burocratici. Dapprima fu ridisegnato il sistema di aggancio dei moduli: i magneti non erano sufficientemente forti per evitare che gli stessi potessero slittare via, ad esempio con un movimento brusco. Poi il test su piccola scala nella location di Puerto Rico venne rimandato. Entro il 2015. Successivamente al 2016. Fino alla notizia dell’abbandono del progetto
Non stupisce che l’ex fondatore di Project Ara sia profondamente amareggiato per questa decisione. Nexpaq non ha perso tempo e l’ha ingaggiato per averlo come prezioso collaboratore nella creazione di un vero telefono modulare.
Nexpaq come azienda nasce sotto la stella della modularità: il loro approccio però è differente, almeno per il momento. L’azienda ha infatti sviluppato una serie di cover che si adattano a vari dispositivi Samsung ed iPhone. La back cover permette poi di sbizzarrirci e comporre la combinazione di moduli che più ci aggrada.
Possiamo scegliere ad esempi di inserire più moduli batteria per un’autonomia maggiore, oppure un potente flash led per fare foto e riprese al buio. Non mancano altri sensori, come rilevatore della temperatura e della qualità dell’aria, per un totale di 12 moduli. Il tutto gestibile tramite la companion app da installare sul vostro smartphone.
Tutto questo è disponibile in preordine da ora, con spedizioni a partire dal 2017. Ma la vera sfida per Nexpaq è quella di creare un vero telefono modulare, avvalendosi anche dell’esperienza di Dan Makoski.
La speranza di vedere uno smartphone completamente modulare c’è, anche se la compagnia non ha rilasciato alcuna data o il prezzo del dispositivo. Vedremo se Nexpaq saprà raccogliere l’eredità lasciata da Google con Project Ara.