A partire dal 2018, Fujitsu darà avvio alla produzione di NRAM: una memoria in nanotubi di carbonio. La compagnia nipponica ha intenzione di sviluppare un chip da 256 MB prodotti a 55 nanometri. Questa particolare Non Votatile RAM, veloce e resistente, verrà realizzata grazie alla partnership con Nantero.
In particolari condizioni, gli atomi di carbonio compongono i fullereni, delle strutture ordinate dalla forma sferica. A seguito di un rilassamento, tale struttura tende ad arrotolarsi su se stessa, fino a ottenere l’aspetto di un cilindro ovvero i nanotubi di carbonio. E, a quanto pare, si possono ottenere risultati interessanti sfruttando questi elementi.
Nello specifico, Fujitsu lavorerà su tubi dal diametro di 2 nanometri. Ogni cella conterrà diverse centinaia di questi nanotubi, che verranno monitorati mediante l’intervento di una corrente elettrica, la quale farà assumere loro valore 0 oppure 1. Pertanto, queste strutture saranno in grado di attrarsi o di respingersi.
Il processo potrà essere resettato, quindi annullato, attraverso l’applicazione di una tecnica basata sul fonone. Vibrando, i nanotubi tenderanno a separarsi e i bit potranno essere gestiti singolarmente. In questo modo, il colosso di Tokio intende assicurare prestazioni superiori alla norma e proporre un dispositivo in grado di soppiantare l’attuale RAM e rimpiazzare, definitivamente, SSD e hard disk.
L’obiettivo è realizzare uno strumento di memoria potente almeno quanto la RAM stessa di un PC. Rispetto alla concorrenza, NRAM offrirà prestazioni migliori in termini di velocità nell’elaborazione dei dati e di durata. Dunque, ci si trova alla presenza di un chip in cui resistono ben mille miliardi di cicli e resistente fino a 800 gradi centigradi, almeno secondo Nantero.
A oggi, Fujitsu è soltanto il primo partner ad annunciare la produzione NRAM. Nantero, invece, risulta titolare di un processo litografico, compatibile con i wafer CMOS, che rassicura costi contenunti nella produzione del chip. Ci sarebbero ben sei grandi colossi interessati al progetto, di cui ancora non sono stati svelati i nomi.
Tra gli investitori di Nantero, figurano importanti nomi come Schlumberger, la nota società petrolifera; e Lockheed Martin, la popolare compagnia specializzata nel settore dell’ingegneria aerospaziale e della difesa.
La casa produttrice sostiene che il chip in questione potrebbe costare il 50% in meno dell’attuale DRAM. E, nel caso aumentasse il ritmo produttivo, il suo prezzo potrebbe abbassarsi ulteriormente.