Approfondimenti

Quanto valore diamo alla sicurezza e alla privacy sui social media?

Come gli utenti considerano la sicurezza online

Quando si usano i social media, la preoccupazione per la privacy e la sicurezza dei propri dati è sempre in agguato. E come agire in nome della propria tutela è questione di primaria importanza per ciascuno di noi. Eppure, la violazioni dei dati, il furto di identità e la condivisione di informazioni personali da parte di alcuni fornitori di servizi, tali considerazioni sono impostate per plasmare il nostro futuro rapporto con il mondo connesso in cui viviamo.

Ecco perché recentemente è stato commissionato un approfondimento sui comportamenti dei consumatori e dei loro atteggiamenti relativamente alla privacy e alla sicurezza. I risultati presentano un quadro complesso, pervaso di un senso di impotenza da parte degli utenti di Internet e di una mancanza di comprensione riguardo il modo in cui i nostri dati personali sono utilizzati nel moderno mondo digitale dei social media.

I pericoli sociali

Viviamo sempre di più la nostra vita on-line. I social media ci hanno uniti e riuniti, arricchito la nostra vita personale e le relazioni commerciali e anche resi più produttivi. Ma, spesso, quel che gli utenti visitano può essere nocivo. I criminali informatici, infatti, hanno affollato i siti di social, ravvisando la succosa possibilità di rubare informazioni personali, diffondere malware per futuri attacchi e frodare utenti ignari.

Facebook Likejacking: utilizzando i messaggi intriganti, spesso facendo riferimento a eventi in corso, si inducono gli utenti a cliccare su un link maligno. Fenomeno altrimenti noto come phishing

.

Applicazioni “canaglia”: sono quelle che potrebbero portare a spam, phishing o malware via Facebook.

Facebook Chat: sono quegli attacchi che possono diffondere malware tramite link non richiesti e promuovere applicazioni di phishing. 

Tweets spam e dannosi su Twitter: rappresentano una grave minaccia per le attività di micro blogging. 

Quel che si consiglia di fare è essere previdenti: quindi, eseguire frequenti scansioni, prevedere il blocco di link malevoli, controllare le impostazioni della privacy per permettere agli utenti di sapere se hanno un eccesso di condiviso online, e molto altro ancora.

Privacy profili

Ma nonostante le insidie, gli utenti sono realmente preoccupati. Tanto che, sempre secondo una ricerca, si è registrato un aumento degli utenti “sensibili” al concetto di privacy. Dal 55 per cento di cinque anni fa si è giunti al 61 per cento di oggi. Questi sono gli utenti che ritengono la privacy importante, ma raramente modificano i loro comportamenti online, anche se colpiti da un grave incidente informatico. Al contrario, il numero di utenti “privacy centrici” – quelli che avrebbero dovuto cambiare il loro comportamento dopo un evento preoccupante – è sceso dal 22 per cento al 14 per cento.

Cosa significa questo dato? Semplicemente che sempre più utenti si sentono impotenti nel bloccare l’invasione della propria privacy invasione. O, ancora, non capiscono le problematiche coinvolte con questi fenomeni.

Sicurezza e privacy

Chiaramente, gli utenti nutrono forti preoccupazioni sulla sicurezza dei loro dati. E ciò è conseguente al volume crescente di violazioni dei dati e le notizie sempre più regolari di incidenti del genere. Eppure sembra che mentre la maggior parte di essi sostengano che la privacy sia importante, sebbene non facciano nulla per cambiare il loro comportamento.  

Queste considerazioni portano ad una riflessione. Noi tutti dovremmo dovremmo fare qualcosa per migliorare la sicurezza dei social media. E, probabilmente, sarebbe idoneo educare gli utenti riguardo la privacy online e assicurarsi che tutti abbiano un maggiore controllo delle proprie informazioni personali.

Condividi
Pubblicato da
Federica Vitale