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Smartphone: attivazione dei servizi a pagamento, come difendersi

Disattivare i servizi a pagamento

Basta un clic e si è abbonati a qualche servizio a pagamento senza esserne minimamente consapevoli. È quello che accade, fin troppo spesso, navigando o utilizzando qualche applicazione con il proprio smartphone. Cosa fare per evitare che ciò accada, per richiedere un rimborso ed essere sicuri di non pagare per qualcosa di non richiesto.

Gli operatori telefonici si dicono incolpevoli perché i servizi attivati appartengono ad aziende esterne (da cui, però, ricevono una percentuale) oppure scaricano sull’utente ignaro la colpa di aver attivato il servizio. Oroscopo, meteo, abbonamenti a quotidiani, suonerie e chi più ne ha più ne metta, ce n’è per tutti i gusti.

Cosa fare in caso di attivazione di un servizio non richiesto

Tra gli operatori 3 Italia è quello che maggiormente è criticato per l’attivazione di servizi di questo tipo, gli altri comunque non sono da meno. Per evitare che tali servizi non richiesti siano attivati la prima cosa da fare è chiamare il proprio operatore e chiedere che nessun servizio a pagamento possa essere attivato sul proprio numero telefonico, questo è valido sia in caso il servizio sia stato già attivato sia in caso non sia stato attivato alcun servizio (una sorta di misura preventiva).

Cosa fare in caso di controversie

Purtroppo può capitare che, nonostante richiesta esplicita tramite call center, vengano lo stesso addebitati i costi per un qualunque tipo di servizio. In questo caso occorre rivolgersi al Corecom della propria regione, sul sito è possibile trovare tutta la procedura da seguire e la modulistica necessaria.

L’Agcom invita tutti i consumatori a denunciare all’Antitrust qualunque tipo di addebito non richiesto. È una procedura molto semplice da poter fare on-line nella sezione apposita sul sito del Garante dove si può scaricare la modulistica da compilare e rispedire tramite e-mail.

È possibile riavere il credito scalato

In questo caso sono diverse le cose da fare, innanzitutto inviare un reclamo al proprio operatore e chiedere la restituzione dell’importo scalato entro un certo periodo di tempo. In genere è buona idea non solo parlare con un operatore, ma inviare anche un fax con la richiesta scritta.

Se l’operatore telefonico non evade la richiesta bisogna affidarsi al Corecom. Bisogna iscriversi al sito del comitato regionale per le comunicazioni cliccare su “Concilia Clic” e seguire la procedura descritta. Anche in questo caso tutto avviene tramite procedura on-line anche la convocazione per la conciliazione tra le parti.

Al ricevimento dell’istanza, il Corecom  vaglia l’ammissibilità della domanda e  comunica l’esito all’interessato. Successivamente l’utente verrà convocato tramite il servizio Concilia clic o con lettera raccomandata (o via fax qualora sia indicato il numero) all’udienza di conciliazione,  che si svolge presso gli uffici del Corecom alla presenza del conciliatore, un funzionario esperto che interviene nei rapporti conflittuali con un comportamento di imparzialità ed equidistanza, per accompagnare entrambi i contendenti verso un accordo.

In caso di distacco della linea, l’utente, se ha già presentato istanza di conciliazione, può richiedere al CORECOM di adottare provvedimenti temporanei per la riattivazione del servizio, registrandosi al servizio “Concilia clic” e compilando ed inviando via internet il formulario GU 5 per inviarlo via fax, per posta raccomandata o tramite PEC” si legge sul sito dove è indicata anche la possibilità di poter fare ricorso in caso di esito negativo.

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Pubblicato da
Gianni Fiore