Samsung: il Note 7 è un incubo da cui non si sveglierà presto. È il titolo di un articolo che ho scritto il 21 settembre in cui esponevo una serie di errori che hanno portato alle problematiche attuali dell’ultimo phablet dell’azienda sudcoreana. In quel momento si contavano i dispositivi andati a fuoco e la soluzione sembrava essere vicina nonostante le conseguenze future sull’azienda.
L’incubo non è finito e, anzi, è tutt’ora in pieno svolgimento. Nella giornata di ieri abbiamo segnalato di un Note 7 andato a fuoco su un aereo in partenza. Secondo quanto riportato da The Verge si tratta di uno dei dispositivi sostituiti da Samsung, per ora siamo in attesa che il device venga restituito per le verifiche del caso.
Ma non c’è dubbio che c’è solo una cosa da fare ormai, non comprare il Note 7 e chi ne ha uno dovrebbe chiederne la sostituzione con un altro device o con la somma di acquisto. Quanti siano effettivamente i dispositivi ritirati dal mercato non è noto, Samsung ha dichiarato di aver fatto rientrare 2,5 milioni di unità e che quelle difettose sono state tutte sostituite. Le vendite stanno per ripartire, ma un gigantesco forse è d’obbligo.
Probabilmente, e qui si sta facendo mera speculazione, il difetto non è la batteria o non solo questa. Se il phablet sostituito andato a fuoco sull’aereo è tra quelli “sicuri” la situazione è molto grave e Samsung dovrebbe ritirare dal mercato il Note 7. Non ci sono se e non ci sono ma, il dispositivo non è sicuro e prima che qualche suo possessore ci rimetta in salute le vendite vanno bloccate.
Per Samsung e per i suoi clienti, il Galaxy Note 7 è un incubo assoluto. Non sapremo nulla di certo fino a quando Samsung recupererà il phablet incriminato e rilascerà una dichiarazione dopo aver effettuato le indagini del caso. Quello che è certo è che i consumatori non possono e non devono essere messi in pericolo per quello che alla fine dei conti è un telefono.