La brutta vicenda che ha visto protagonista il Galaxy Note 7 di Samsung, ha sicuramente sconvolto milioni di consumatori che si chiedono quanto sia sicuro il proprio smartphone (a prescindere dal modello e dalla marca del proprio smartphoine). Questa domanda è alimentata da un’affermazione fatta ieri dall’autorevole Wall Street Journal, secondo cui i test sulle batterie del Note 7 sarebbero stati eseguiti da Samsung in totale autonomia.
Questa pratica adottata da Samsung, pare che sia utilizzata dal colosso sudcoreano da almeno sette anni. Secondo la fonte in questione l’azienda di Seul testa le batterie dei propri dispositivi in totale autonomia almeno dal 2009 .
Galaxy Note 7: ecco quale potrebbe essere l’origine del problema
Qualora questo dato trovasse conferme ufficiali, la vicenda riguardante le esplosioni del Galaxy Note 7 assumerebbe ancora più rilevanza. Infatti, per immettere sul mercato un determinato prodotto, i produttori di dispositivi elettronici devono testare le batterie del dispositivo in uno dei 28 laboratori certificati (CTIA) negli Stati Uniti d’America. Samsung, invece, avrebbe testato le batterie dei propri smartphone nei laboratori di sua proprietà.
Secondo Samsung, i test che sono stati effettuati nei propri laboratori sulle batterie del Galaxy Note 7, non hanno evidenziato problemi di alcun tipo. Nonostante ciò la batteria del Note 7 ha iniziato a presentare alcuni problemi, visto che a poche settimane dal lancio del dispositivo si sono registrati i primi casi di esplosione. Come ben sapete, la vicenda è stata considerata talmente seria da costringere il produttore asiatico a ritirare dal mercato tutti gli esemplari di Note 7 venduti e a smettere definitivamente la produzione del phablet.