Editoriale

Google, i Pixel e il record in borsa: apologesi di una scelta coraggiosa

Dopo l’annuncio dei nuovi smartphone lo scorso 4 Ottobre arrivano le prime recensioni positive per i Google Pixel, ed il titolo Alphabet chiude con un picco mai registrato prima d’ora, fermandosi a quota 821 dollari.

Sembra che i nuovi Pixel di Google siano piaciuti tanto alla stampa specializzata, e di questo gli investitori non possono che esserne felici. Il titolo Alphabet, la compagnia ombrello che racchiude tutte le branche della casa di Mountain View, è letteralmente schizzato verso l’alto arrivando a quota 828 dollari, prima di assestarsi a fine giornata sugli 821 dollari.

Un risultato molto positivo se pensiamo che prima dell’annuncio dei Pixel il titolo sedeva a quota 800 dollari. Le entusiastiche recensioni di The Verge, CNET, Wired, Ars Technica e tanti altri siti online specializzati hanno contribuito in maniera non indifferente a decretare il trionfo di Google per il suo primo smartphone capace di catturare la visione della compagnia dell’universo Android.

In passato abbiamo tutti conosciuto i prodotti della linea Nexus, ed ora possiamo capire il perché i nuovi Pixel si differenziano così tanto da essi. Se i Nexus nascevano per dare a sviluppatori ed entusiasti un dispositivo di riferimento per giocare e lavorare con Android, i Pixel fanno esattamente quello che gli iPhone e i Galaxy S sono riusciti a fare nel corso degli anni: regalare un’esperienza d’uso ai propri utenti fatta di valori aggiunti, mettendo al centro dello smartphone l’utente ed utilizzando un linguaggio ed un design sia hardware che software nettamente distintivi.

I Pixel rappresentano, al momento, la miglior esperienza Android che è possibile trovare su di uno smartphone

Tutte le recensioni confermano più o meno lo stesso concetto: nella visione di Android da parte di Google, i Pixel rappresentano quello che iPhone è per il resto del mondo. I Pixel sono dispositivi belli da guardare e da toccare, e non è un caso che le forme siano così simili a ciò che stilisticamente sembra piacere ad una grande fetta di pubblico.

L’esperienza utente su Android non è mai stata più fluida e reattiva, ed ognuno di noi può vantare il proprio assistente personale, il suo piccolo universo Google offerto dalla potenza dell’Assistente Google. Un’Intelligenza Artificiale capace di imparare da noi che è al momento superiore anche a Siri in quanto a capacità di riconoscimento del linguaggio e di “conversazione“. Volutamente posto tra virgolette in quanto siamo ancora lontani dall’essere capaci di dialogare in maniera del tutto naturale con il nostro assistente su smartphone, ma Google sta lavorando alacremente per arrivarci, prima di tutti gli altri.

Design, potenza, semplicità d’uso e un assistente personale. Ma non dimentichiamo l’aspetto che più di tutti ha tenuto alla larga il mercato consumer di fascia alta dai Nexus: il reparto multimediale. I Pixel hanno, al momento in cui scriviamo, la miglior fotocamera del mondo smartphone

. E non lo dicono solo le recensioni, ma gli esperti di Dx0Mark, veri e propri maniaci della fotografia che hanno spulciato ogni singolo aspetto della fotocamera dei Pixel, mettendola sotto torchio al pari di quella di iPhone e Samsung.

Fin’ora nella fascia alta del settore smartphone ci sono state solo due compagnie a dettar legge con i propri prodotti: Samsung e Apple. Google con i suoi Pixel entra di prepotenza in questo duopolio, e mostra al mondo cosa è capace di fare quando è essa stessa a curare interamente la progettazione e la costruzione dei propri dispositivi.

Certamente Google non produce direttamente gli smartphone, ed infatti si è affidata ad HTC per l’assemblaggio; ma neanche Apple possiede fabbriche proprie. L’importante è che una compagnia integri in maniera efficace hardware e software, ed i risultati in questo caso si vedono.

Funzionalità esclusive ed aggiornamenti rapidi sono due capisaldi dei nuovi Pixel

La nuova versione di Android 7.1 introduce novità esclusive per i Pixel, come il Pixel Launcher (ex Nexus Launcher NdR) e le azioni rapide su icone. Icone che sono state ridisegnate per essere circolari, uniformando lo stile. Google mostra così di poter unificare le divergenze stilistiche create dalle varie case produttrici di smartphone Android nel corso degli anni.

Una delle critiche più comuni rivolte ad Android è infatti la sua frammentazione, connessa anche ai ritardi delle case produttrici nel rilasciare aggiornamenti. E spesso la colpa è stata data a Google per non aver avuto saputo imporre regolamentazioni più rigide ed un controllo maggiore per i telefoni che montano Android.
La situazione però ora è differente: il Pixel sarà un dispositivo che riceverà  prima di tutti gli altri gli aggiornamenti di sistema, così come avveniva per la serie Nexus. Per 2 anni potrà godere di aggiornamenti software repentini, e per 3 anni di aggiornamenti per la sicurezza. Certo non siamo ancora ai livelli di Apple, ma nel panorama Android è ciò che di meglio un’azienda possa offrire ai propri utenti.

Con le recensioni positive della critica di settore e gli investitori contenti ora bisogna superare l’ultimo scoglio: quello dell’utente. Bombardati dai vari Samsung, LG, HTC, Sony e Huawei gli utenti potrebbero non essere a conoscenza di ciò che Google ha da offrire, o trovarlo poco appetibile a causa del prezzo elevato per portare a casa i suoi dispositivi. Un prezzo però totalmente in linea con la concorrenza, quella vera, l’unica che conta davvero:  Apple ed i suoi iPhone.

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Pubblicato da
Redazione
Tags: googlePixel