Zetta è un marchio spagnolo che ha destato notevole clamore negli ultimi giorni, causa un’estrema somiglianza con gli smartphone proposti dall’azienda cinese Xiaomi. I device del gruppo, sebbene identici ad i concorrenti del rivale cinese, offrono un ottimo rapporto qualità/prezzo e sono ben visti dal mercato.
L’impresa spagnola è nata nel 2015, con l’ambizione di offrire una valida alternativa locale ad iPhone. Nel giro di sole alcune settimane la società aveva venduto già 1200 smartphone e ad oggi i suoi prodotti sono venduti in ben 80 negozi iberici. Il presidente, inoltre, si è dichiarato, da poco, fiero di produrre prodotti completamente spagnoli.
Zetta, gli smartphone Xiaomi con CyanogenMod
Fin qui sembrerebbe nulla di strano, dunque. Ma così non è. Infatti, gli smartphone venduti e spacciati per device del gruppo Zetta, altro non sono che terminali Xiaomi rimarchiati, eliminando il logo “Xiaomi” ed apponendo quello “Zetta”. A livello software, invece, veniva semplicemente installato CyanogenMod per confondere gli utenti ed, infine, veniva applicato un prezzo superiore di qualche centinaio di euro. Una vera e propria truffa a regola d’arte.
Attività di questo tipo sono piuttosto diffuse nel mercato globale (basti pensare a ZTE che firma accordi per vendere i suoi smartphone privi di marchio). Ma la situazione quest’oggi descritta è molto differente. Infatti, non solo Xiaomi era completamente all’oscuro delle pratiche scorrette di Zetta, ma gli smartphone venivano perfino spacciati per made in Spagna. Un danno enorme per i consumatori finali.
Non si riesce a comprendere come nel 2016 qualche imprenditore si reputi più intelligente del mercato e cerchi di arrivare a facili guadagni. Il gruppo iberico per il momento è stato denunciato dall’associazione nazionale per i consumatori ed ora rischia pesanti ripercussioni, come il rimborso totale degli acquisti. In un comunicato, però, sono arrivate le pronte difese del suo presidente che ha ribadito l’innocuità delle azioni compiute. Staremo a vedere come evolverà la vicenda. Stay tuned su Tecnoandroid.it!