WhatsApp, secondo Antitrust, avrebbe modificato i propri termini contrattuali riguardanti, tra le altre, la condivisione con Facebook di dati personali. Attraverso il primo procendimento, l’AGCM vuole constatare “se la società americana abbia di fatto costretto gli utenti di WhatsApp Messenger ad accettare integralmente i nuovi Termini contrattuali. In particolare la condivisione dei propri dati personali con Facebook. Facendo loro credere, con un messaggio visibile all’apertura dell’applicazione, che sarebbe stato, altrimenti, impossibile proseguire nell’uso della medesima. […] L’effetto di condizionamento sarebbe stato, peraltro, rafforzato dalla prespuntatura apposta sull’opzione “Facebook” in una schermata secondaria; alla quale l’utente accedeva, dal messaggio principale, tramite apposito link”.
Con il secondo procedimento, si vuole far chiarezza su alcune restrizioni inserite nei Termini di utilizzo di WhatsApp Messenger “riguardanti, in particolare, la facoltà di modifiche unilaterali del contratto da parte della società e il diritto di recesso stabilito unicamente per il Professionista» e ancora «le esclusioni e le limitazioni di responsabilità a suo favore, le interruzioni ingiustificate del servizio, la scelta del Foro competente sulle controversie che, ad oggi, è stabilito esclusivamente presso Tribunali americani”.
Rischia di essere un’accusa significativa in quanto si sottolinea una mancanza di alternative, a disposizione dell’utente, per disporre dei servizi offerti dall’App di messaggistica.
Ad agosto 2016, WhatsApp decise di modificare la propria politica sulla privacy, inducendo gli utenti ad accettare le nuove direttive. Queste consentono lo scambio di informazioni (mail, numero di cellulare ecc.) all’interno dell’ecosistema Zuckerberg: WhatsApp e Facebook. Antitrust ha esaminato accuratamente lo svolgersi della vicenda e ha deciso di inizare una battaglia per la tutela della privacy. Il colosso mondiale di messaggistica costretto a fronteggiare l’ennesimo attacco. Questa volta proveniente dall’Italia.