Facebook crolla in borsa a seguito della pubblicazione, da parte del gruppo, dei risultati finanziari del trimestre in corso. Questi ultimi sono positivi, ma sembra che gli investitori non credano più nei futuri piani del colosso e, soprattutto, che nel prossimo futuro gli utili non possano aumentare ulteriormente.
“Trappola della liquidità” è il nome che gli economisti affibbiano al fenomeno che sta avendo luogo in queste ore nella borsa valori “Nasdaq” (indice dei principali titoli tecnologici quotati) con sede a Time Square – New York (Stati Uniti d’America). Nello specifico, per trappola della liquidità si intende una condizione di mercato in cui il tasso d’interesse dei titoli prescelti è al suo livello minimo, mentre la quotazione (prezzo) dei titoli stessi è talmente elevata che nessun operatore del mercato è disposto a pensare che possa ulteriormente aumentare.
In questa situazione, quindi, si verifica proprio ciò che sta accadendo in queste ore al titolo “Facebook“. Infatti, le azioni del colosso statunitense sono vendute in massa, in previsione di eventuali crolli futuri del titolo, dovuti agli utili in ribasso. Che il mercato tecnologico globale fosse in difficoltà era cosa ben nota da tempo, ma in pochi si aspettavano un crollo così consistente di uno dei principali titoli del settore.
Il titolo ha toccato punte del – 6%, bruciando milioni di capitalizzazione in poche ore. Un risultato tutt’altro che aspettato e che ha lasciato perplessi perfino gli esperti del settore. Nella serata di mercoledì 2 novembre, infatti, il colosso statunitense aveva pubblicato i suoi risultati trimestrali in forte rialzo e ben superiori alle attese. A fine informativo, gli utili hanno raggiunto quota 2,4 miliardi di euro (166% in più rispetto al trimestre precedente) ed il fatturato quota 7 miliardi (circa il 56% in più).
Perché allora il pubblico ha reagito in malo modo a questi dati così ottimali? Semplicemente perché il CEO e fondatore dell’azienda, Mark Zuckerberg, ha affermato che la società difficilmente riuscirà a mantenere un ritmo come quello attuale. Un annuncio che ha destato clamore e destabilizzato il mercato.
Secondo Jan Dawson della compagnia di marketing research “Jackdaw Research”: «Se esiste un punto debole per Facebook, è la sua capacità di generare profitto da fonti diverse rispetto alla pubblicità. Nonostante ciò, però, il titolo continuerà ad essere in grande successo anche in futuro.» Anche queste, parole poco allarmanti, ma mal viste dagli investitori. Staremo a vedere ora come evolverà la situazione nel prossimo futuro. Per ulteriori informazioni e novità sulla vicenda, continua a seguirci su Tecnoandroid.it!