È uno dei punti deboli più evidenti del discussissimo gioco di Niantic, gli utenti si sono resi conto di non poterne davvero fare a meno e pare che finalmente, dopo mesi dal rilascio del gioco, Pokémon GO potrà finalmente essere dotato di un sistema di tracking dei pokémon selvatici decente.
Niantic fino ad ora si era più preoccupata di togliere la possibilità alle app di terze parti come i famosi Pokévision (ormai defunto), FastPokéMap e il redivivo PokéMesh, di tracciare i nostri mostriciattoli preferiti, che di dotare Pokémon GO di un proprio tracking system che avrebbe tolto alla base le motivazioni, per gli utenti, di utilizzare un’app non ufficiale.
Non sappiamo se il motivo di questa scelta sia dovuto alla difficoltà nel programmare una features simile, anche se tendiamo a non credere a questa ipotesi visto che molti piccoli sviluppatori ci sono riusciti in pochissimo tempo, oppure sia stata una scelta di gameplay, sta di fatto che gli utenti non possono fare a meno di un sistema che dica loro dove trovare quel determinato pokémon non ancora registrato nel pokédex o per la cui evoluzione manca 1 sola maledettissima caramella.
Sta di fatto che comunque Niantic, dopo aver sperimentato nella sola zona di San Francisco, sta ampliando il suo nuovo sistema di tracking ad altre zone in vista del rilascio globale, da oggi quindi gli abitanti di parte dello stato di Washington e dell’Arizona potranno provare a catturare i pokémon sapendo intorno a quale pokéstop gravitano. Il sistema non è chiaramente preciso, anche perché non tutti i pokémon si trovano vicini ad un pokéstop quindi la precisione, in questo senso, cala molto sensibilmente.
Nonostante dunque tutto il tempo passato Niantic sta correndo ai ripari in una maniera che lascia un po’ interdetti, non possiamo far altro che consolarci con la diminuzione degli spawn dei Rattata, Pidgey e Zubat.