Questa volta accade in Francia e, al centro dell’incidente, non c’è un Galaxy Note 7. Succede ad un utente francese di un Samsung Galaxy J5, il cui dispositivo ha preso fuoco ed è esploso. Lamya Bouyirdane, questo il nome dell’utente, aveva notato che il device era molto caldo dopo una lunga conversazione.
E non solo. Par che fosse anche “gonfio” e del fumo usciva dalle giunture laterali. “Sono stata presa dal panico quando ho visto il fumo e ho avuto il riflesso di gettarlo“, ha raccontato la malcapitata. Pochi minuti dopo, il cellulare ha preso fuoco ed è esploso completamente. Ne è divampato un incendio che è stato spento rapidamente.
La sfortunata utente francese ha raccontato di aver comprato il nuovo dispositivo nel mese di giugno, mediante un sito web che offre prezzi super scontati. L’azienda sudcoreana ha recentemente ritirato dal mercato mondiale il suo Galaxy Note 7 a causa di un problema che portava le batterie a surriscaldarsi e a prendere fuoco. Le conseguenze di questa scelta sono ben note.
William Stofega, analista di mercato della telefonia mobile, ha commentato che molto probabilmente quello francese sia un incidente isolato e ha osservato che questo modello di telefono è stato sul mercato per diversi mesi. Ed è il primo caso (isolato) di batteria che prende fuoco e di cui si ha conoscenza. “Questi casi verranno poi raggruppati“, ha aggiunto, per procedere ad un’analisi effettiva dei rischi.
Lo specialista ha osservato che i problemi che coinvolgono le batterie agli ioni di litio e utilizzate non solo sugli smartphone ma anche nei computer portatili, sono adoperati ormai da anni e non è un problema facile da risolvere. Difetti di fabbricazione o anche un piccolo danno possono provocare un cortocircuito, con conseguente surriscaldamento della batteria e un eventuale incendio.
Samsung, dal canto suo, non ha risposto e non si è esposta in merito all’incidente avvenuto in Francia.