All’interno dell’Android 7.0 Compatibility Definition Document, ovvero la lista delle linee guida ed obblighi che i produttori devono rispettare per poter installare i servizi Google sui proprio dispositivi, sono appunto comparse quelle che Big G chiama Android Extensions.
Analizzandole da un punto di vista prettamente tecnico, scopriamo che si tratta di una sorta di contenitori delle API AOSP di Android, che di fatto Google potrebbe aggiornare a piacimento, senza dover attendere il produttore. Se ci pensiamo, è un pò la cosa che già avviene con il Play Services
in relazione alle app proprietarie del colosso di Mountain View.Dunque, il progetto di Google è quello di poter aggiornare le API “base” come fossero delle semplici app, al fine di accorciare i tempi per la diffusione delle nuove release del robottino verde. Una soluzione davvero ingegnosa, che nasconde però una problematica di fondo, ovvero il rapporto con le interfacce grafiche proprietarie dei vari produttori.
Solitamente infatti, sui vari Samsung, HTC, Huawei, Sony ecc…, con l’arrivo di un update che introduce la nuova major release di Android, arriva anche la nuova versione delle varie TouchWiz, Sense, EMUI. Occorrerebbe dunque pianificare con i produttori lo sviluppo contemporaneo delle rispettive interfacce grafiche. Insomma, non sarà una cosa immediata l’eliminazione della frammentazione, ma è stato senza dubbio compiuto un passo importante.