Il tema degli acquisti in-app è da sempre estremamente spinoso nel mondo dei dispositivi mobili. Inizialmente era un terreno molto poco regolamentato. Successivamente le varie problematiche scaturite hanno spinto i vari legislatori ad introdurre regole ferree. Ecco dunque arrivare la sentenza che obbliga Amazon a rimborsare gli acquisti in-app effettuati dai bambini, per un caso che risale a circa due anni fa. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Nel luglio del 2014, la Federal Trade Commission (FTC) aveva citato in giudizio il colosso dell’e-commerce, reo ci aver consentito di effettuare acquisti in-app ai bambini. Come spesso accade in questi casi, si era aperto un contenzioso, che ha visto un secondo passaggio fondamentale nell’aprile 2016, quando un giudice ha sentenziato che gli utenti dell’Amazon Appstore non erano stati adeguatamente avvisati della possibilità di acquisti in-app non autorizzati.
Ed ecco dunque arrivare la sentenza definitiva giovedì scorso, con la quale Amazon viene obbligata a rimborsare tutte le somme indebitamente incassate. Si parla di circa 86 milioni di dollari, una cifra abbastanza consistente. L’azienda di Seattle ha già posto rimedio in ottica futura inserendo una protezione per gli acquisti in-app, e da gennaio 2017 dovrà contattare tutti gli utenti coinvolti informandoli circa la possibilità del rimborso.
Dopo l’emissione della sentenza, Amazon ha anche richiesto al giudice di erogare il rimborso sotto forma di gift card, possibilità che è stata categoricamente respinta. Insomma, ancora una volta gli acquisti in-app hanno creato una situazione spiacevole, che ha necessitato l’intervento della giustizia per essere risolta. Speriamo che in futuro la cosa venga definitivamente regolamentata.