Cubot Max è un phablet che ci ha piacevolmente stupito. Considerando il prezzo, e quello che promette la scheda tecnica, non ci aspettavamo un terminale che reggesse effettivamente l’uso quotidiano prolungato. Dopo un paio di settimane, ci siamo ricreduti.
Confezione
La scatola di Cubot Max non è delle piu’ eleganti. Al suo interno è presente il caricatore da parete da 1A, un cavetto microUSB, una custodia piuttosto ingombrante ed una pellicola premontata. L’accessoristica è decisamente completa, ma non della qualità piu’ elevata.
Estetica e display
Un bel mattoncino! Complice il colore, questa è la prima impressione di un phablet grande, pesante e spesso (dimensioni di 164.5X83.5X8.95 mm per un peso complessivo di 204 grammi). Per utenti consapevoli, insomma. Un compromesso tutto sommato accettabile, considerando che i pro sono parecchi come – ad esempio – la visibilità del display e l’interessante autonomia della batteria. Un appunto sul back panel: va bene la trama ruvida, ma con solchi così profondi sarà complicato non sporcare il terminale.
Il display è un IPS LCD da 6″. La risoluzione è HD, del resto è pur necessario scendere a compromessi per garantire una buona autonomia energetica. Buona la regolazione automatica della luminosità e l’angolo di visuale. Se ne perde un po’ all’esterno, ma anche in questo caso dipende dalla luce ambientale. Su uno schermo così ampio, la funzionalità di utilizzo ad una mano sarebbe d’obbligo, invece non c’è. Al massimo, potrete ridurre la dimensione del tastierino del dialer telefonico. Diverse le possibili personalizzazioni del display:
- Mira vision;
- Regolazione automatica dei colori di giorno e di notte;
- Livello di luminosità, da affiancare volendo alle “luminosità adattiva.
Il touchscreen non ha mai creato impuntamenti. Altamente consigliata la rimozione della spessissima pellicola protettiva, colpevole delle prime negative impressioni sulla sensibilità del tocco. Assolutamente sconsigliata nell’utilizzo quotidiano. Peccato per i tasti soft touch non retroilluminati (in recensione video ho avuto una svista, ndr).
Hardware e software
A livello hardware, la configurazione è tipica di un medio di gamma senza troppe pretese:
- Processore: MT6753A octa core con massima frequenza 1,3 ghz;
- RAM: 3GB;
- Storage interno: 32GB con espansione fino a 128GB;
- GPU Mali T-720.
Nonostante il processore non rientri fra quelli di fascia alta, l’affiancamento ai 3GB di RAM dà un risultato molto interessante. Il terminale non si blocca, non mostra incertezze quasi mai (dipende dal numero di attività svolte contemporaneamente) e non scalda. Ovviamente, complice l’ottimizzazione in concerto con il sistema operativo, un Android Marshmallow praticamente stock. Con le sole personalizzazioni tipiche di Mediatek, come l’HotKnot e le gesture da display spento. Assenza pressoché totale di bloatware, tutto a favore della velocità di avvio e del quantitativo di RAM disponibile. La ROM è internazionale e tradotta abbastanza bene in Italiano.
In fase di gaming il terminale non ha mostrato incertezze né scaldato in modo preoccupante. Buono il lavoro della Mali T-720, nonostante la risoluzione del display sia HD, l’esperienza di gioco è comunque piacevole.
Batteria
La batteria estraibile è posta sotto il back panel rimovibile del dispositivo, vicino allo slot per le due SIM e l’espansione di memoria. I suoi 4100 mAh consentono 5,30/6h di schermo con utilizzo medio intenso e connettività mista (circa 60% in 4G e 30% Wifi). Utilizzo in single SIM. Tutto senza mai ricorrere al risparmio energetico, comunque presente. La ricarica completa da phablet scarico avviene in non meno di 2,5 ore. Il caricatore incluso è da 1A appena.
Connettività e sensori
La massima forma di connettività dati presente su Cubot Max è il 4G; ricezione nella media e non manca la banda B20 (800 mHz), necessaria per garantire l’LTE ai clienti Wind. Il funzionamento in dualSIM (micro) dual stand-by, richiede la scelta della SIM da utilizzare per la connessione dati, ovviamente.
Per il resto, non manca la connettività di base ovvero Wifi dual band, Bluetooth 4.0 ed A-GPS. Non affidatevi a Cubot Max per i viaggi! Il sample testato da noi aveva seri problemi di posizionamento, non siamo riusciti praticamente mai a farlo funzionare. Nonostante i tentativi di calibrazione. La suite dei sensori è basica: accelerometro, luminosità/prossimità e giroscopio.
Multimedialità
Cubot MAX non è un phablet nato per fare video e foto. Assolutamente. Un sensore principale da 13MP, con doppio flash LED, che offre scatti insufficienti praticamente in qualsiasi condizione, tempi di scatto lunghissimi e riprese video mediocri. Lo zoom crea un particolare effetto “pixel giganti” degno dei primi smartphone entry level. La camera per i selfie da 5MP non si comporta meglio. Il software è quello basico di Mediatek.
L’audio mono è abbastanza alto, la posizione dell’altoparlante gli permette di non essere soffocato mai. Ovviamente, la qualità è media, ma ho provato terminali decisamente peggiori. Anche in capsula, ho sempre sentito bene il mio interlocutore e viceversa (nonostante il microfono sia uno solo).
Considerazioni finali
Nonostante i suoi difetti – come il peso, l’assenza dell’uso ad una mano, la fotocamera insufficiente ed il GPS inaffidabile – Cubot Max mi è piaciuto parecchio perché, nonostante lo abbia usato per ben due settimane intensamente, non ha mostrato segni di incertezza mai. In genere, i telefoni economici che promettono tanto, dopo poco iniziano ad impuntarsi o scaldare. Con questo phablet non mi è mai successo. Un buon compromesso per chi cerca ampio display, buone prestazioni, ottima autonomia energetica e – soprattutto – prezzo contenuto! Attualmente, su MyEfox è possibile acquistarlo a circa 129€, con spedizione gratuita.