Wind e Tre Italia multate dall’AGCOM: ecco per quale motivo
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), lo scorso 3 novembre 2016 ha deliberato due ordinanze (482/16/CONS e 483/16/CONS), attraverso le quali ha inflitto una pesantissima sanzione ai gestori Wind e Tre Italia. Il motivo di queste sanzioni riguarda alcune pratiche scorrette messo in atto dai due gestori riguardanti la disattivazione non notificata di un elevato numero di schede SIM.
Wind e Tre Italia: 340 mila e 320 mila euro di multa
Wind e Tre Italia, prima di procedere alla disattivazione delle SIM, avrebbero dovuto dare un preavviso di 30 giorni entro il quale l’utente interessato avrebbe potuto evitare di veder disattivata la propria scheda SIM. Questa è infatti la procedura prevista dalla Legge. Oltre a disattivare le SIM in questione senza dare alcun preavviso agli utenti, Wind e Tre hanno persino chiesto un contributo di riattivazione agli utenti interessati. A causa di questi comportamenti che violano palesemente la Legge, il Garante ha multato Wind per 340 mila euro e Tre Italia per 320 mila euro.
Per quanto riguarda Wind l’AGCOM ha espresso le seguenti dichiarazioni:
“La Società ha leso il diritto degli utenti di conoscere con adeguato preavviso la decorrenza della sospensione ovvero cessazione dei servizi associati alla numerazione loro intestata. Inoltre, prevedendo la riattivazione gratuita (ed on line) dei servizi sulla medesima numerazione solo al cliente in possesso di altra Sim Wind ricaricabile attiva ed associata alla medesima anagrafica della Sim disattivata, ha violato la disposizione che impone la non onerosità della procedura di recupero. La condotta contestata, protraendosi dall’entrata in vigore dell’obbligo fino al 1 maggio 2016, può essere considerata di lunga durata e di consistente entità, sotto il profilo del danno cagionato agli utenti”
Per quanto riguarda Tre Italia l’Autorità Garante nelle Comunicazioni ha espresso, invece, il seguente giudizio:
“Dalle rese informazioni emerge che la Società ha introdotto, dal 2010, una procedura onerosa di recupero della numerazione ed ha continuato ad applicarla senza soluzione di continuità. L’entità complessiva degli importi corrisposti dai clienti per il recupero delle numerazioni cessate (32.126) è stimabile, per il medesimo periodo, in almeno euro 160.630,00, non essendo quantificabile l’eventuale pagamento da parte dell’utente di un prezzo superiore al minimo suggerito. Ai medesimi clienti, la Società ha riconosciuto in sede di attivazione 49.878,00 euro come bonus di traffico”