Nell’affascinante pellicola Her, del 2013, il regista Spike Jonze esplorava la possibilità che l’intelligenza artificiale nei sistemi operativi dei nostri dispositivi (come l’attuale Siri o Alexa) evolvesse a tal punto di rendere loro possibile il provare sentimenti verso altri esseri umani. L’opera cinematografica, un futurismo sobrio e realistico, mostrava cosa accadrebbe se gli esseri umani e i sistemi operativi impegnarsi in relazioni sentimentali con un alto livello di intimità e proponeva alcune limitazioni che si dovrebbero affrontare, come la fisica, per esempio.
L’anno scorso, il futurologo Ian Pearson ha dichiarato che, entro il 2050, il sesso con i robot sarà più comune rispetto a quello che si fa con gli altri esseri umani. Questa ipotesi si conferma in base ad una precedente ipotesi del ricercatore David Levy, dell’Università di Maastricht, che affermò come il sesso con i robot sarebbe stato “inevitabile”.
In pieno 2016, lo sviluppo di questi automi “compiacenti” non è più solo una teoria o la trama di una storia di fantascienza. Si tratta di una realtà che è diventata una delle principali tendenze nel settore dei giocattoli del sesso in tutto il mondo. Una delle aziende leader di queste innovazioni è RealDoll, che da diversi anni vende bambole iperrealiste i cui materiali simulano le texture multiple dell’anatomia umana.
In un’intervista il CEO RealDoll, Matt McMullen, parlò del tipo di miglioramenti cui si stava lavorando in azienda perché, ad essere onesti, in questo momento questi robot sembrano Barbie e Ken giganti. “E sarà un’esperienza incredibile che nessuno ha avuto prima“, disse l’imprenditore. “Stiamo cercando di provocare il desiderio di avere rapporti sessuali al di là dell’aspetto fisico, in modo che le persone si sentano attratte dall’intelligenza artificiale e pensino: ‘Lei è molto divertente, mi fa ridere, ha gli stessi interessi.’” In aggiunta a questo, gli androidi saranno in grado di fornire ai clienti un’esperienza “più umana”, grazie al calore del corpo e ai sensori che rispondono al tatto.
Si parla molto dell’alienazione che stiamo vivendo in questa società a causa della dipendenza che abbiamo creato intorno al nostro smartphone. Tuttavia, al di là delle previsioni che gli esperti fanno sulle persone e le loro unioni con i robot, il rischio vero è un altro. Nessuno pensa all’etica? A quanto pare, uno specialista del MIT non è molto interessato all’argomento. Per il ricercatore della prestigiosa università, infatti, non vi è alcuna restrizione morale su cosa si possa fare o meno. “O i robot del sesso continueranno a servire come una occasione sana per i nostri impulsi malati o stimoleranno l’appetito delle persone nell’avere incontri sessuali spiacevoli. Entrambe le opzioni hanno le loro implicazioni allarmanti, ma quest’ultimo è un problema più immediato”. I robot, insomma, permettono alle persone di fare fantasie oscure e inquietanti che sono immorali e illegali.
E, naturalmente, ci sono quelli che credono che i robot sessuali siano una svolta tecnologica per l’umanità, al di là del piacere offerto. Questo può avere incredibili benefici terapeutici, hanno ammesso alcuni esperti. E abbiamo visto come la realtà virtuale venga utilizzata per trattare problemi come l’ansia sociale. Facendo un ulteriore passo in avanti nel regno della fisica, i robot sessuali potrebbero essere veramente utili.