San Francisco è al centro dell’attenzione dei mass media statunitensi e non solo, a causa di una gigantesca operazione di hackeraggio della rete di computer della sua compagnia di trasporto pubblico. Gli hacker hanno richiesto circa 100 bitcoins (al cambio circa 70 mila euro) per riattivare il servizio.
La SFMTA, la principale società di trasporto pubblico presente a San Francisco (Califonia – Stati Uniti d’America) è stata vittima di un imponente hackeraggio che ha reso inoperativi ben 8.656 computer dell’azienda. Sugli stessi, inoltre, è apparso un messaggio particolare con una richiesta di riscatto al suo interno: « Siete stati hackerati, tutti i vostri dati sono attualmente cifrati ed indisponibili. »
La situazione più bizzarra emersa dalla vicenda, però, è rappresentata dalla possibilità offerta dagli hacker
di non far supportare il peso del loro attacco alla popolazione. Infatti, tutti i trasporti saranno disponibili gratuitamente (grazie comunque alla volontà della società di trasporto), almeno fino a quando la faccenda non verrà risolta. Dunque, per il momento, il servizio resterà usufruibile, fatta eccezione per le macchinette adibite alla vendita dei biglietti, completamente fuori uso. Ricordiamo che la società colpita è la settima per grandezza di tutti gli Stati Uniti.L’hacker o gli hacker, infine, hanno dichiarato di non aver altro scopo che quello di guadagnare (estorcere) qualcosa a livello economico. Per la precisione 100 bitcoins, l’equivalente di circa 73.000 dollari e 69.000 euro, secondo quanto emerso dalle loro pretese. La società, però, dal canto suo, ha deciso di non versare la somma e di provare a risolvere il problema a modo suo.
La situazione attualmente sembra essere leggermente migliorata e diversi elaboratori sono tornati in funzione. In ogni caso, comunque, il problema della sicurezza dei dati, personali o aziendali che siano, resta una grande piaga dei giorni nostri. Non ci resta che sperare in tempi migliori.