Il fatto che Pebble, una delle aziende più apprezzate del settore wearable, stia attraversando un periodo difficile è cosa nota. Recentemente è stata costretta a tagliare il 25% della forza lavoro, e questo si sta inevitabilmente ripercuotendo sulla produzione dei vari dispositivi. Ecco spiegati i ritardi nelle spedizioni del Time 2.
Pebble ha sempre avuto il “modus operandi” di avviare campagne su Kickstarter per il lancio dei nuovi prodotti. Anche per il nuovo Time 2, è stata seguita questa procedura, e molti utenti hanno pagato in anticipo la somma di 170 euro, con la promessa che lo smartwatch fosse spedito nella prima parte del mese di novembre. Ad oggi però, il Time 2 non è stato ancora spedito.
In tutto questo, il silenzio di Pebble non sta aiutando a placare gli animi degli utenti. Sulla pagina di Kickstarter, l’ultimo messaggio dell’azienda risale al 22 ottobre, quando aveva annunciato di essere al lavoro per consentire al Time 2 di entrare nella fase finale di produzione.
Ciò che però sta in qualche modo preoccupando gli utenti sono le voci di acquisizione di Pebble da parte di Fitbit, colosso del settore wearable, una possibilità di cui vi abbiamo parlato in un nostro precedente articolo. Sembra che le trattative siano in fase avanzata, ed ovviamente se l’operazione venisse completata, bisognerebbe capire che fine faranno i dispositivi Pebble (soprattutto nell’ottica di supporto futuro da un punto di vista software).
Insomma, una situazione abbastanza complicata. La speranza è che Pebble possa intervenire il prima possibile in via ufficiale, così da diradare tutte le nubi attorno alla faccenda.