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Internet, come spazio di democratizzazione

Internet è uno strumento che permette a tutti di entrare in uno spazio virtuale che funziona da termometro sociale. È questo spazio che permette l’esistenza di un senso di comunità virtuale nella quale vi convive una pluralità di idee e si caratterizza come luogo di democratizzazione delle idee.

È il luogo in cui ognuno pensa. È il posto in cui tutti dicono cosa stanno facendo, che siano cose giuste o sbagliate. Si tratta di un’opportunità, per tutti, di essere aggiornati, di avere un “termometro sociale” e vedere se ci si trova sulla strada giusta o possiamo cambiarla. Siamo in grado di coinvolgere chi ci legge nella co-creazione dei contenuti e, in questo senso, cambiare il nostro livello di coinvolgimento.

Facciamoci caso. Usciamo da un periodo di difficili decisioni politiche. È stato eletto un nuovo presidente degli Stati Uniti che ha sortito consensi e dissensi. Nel nostro piccolo – sebbene non proprio piccolissimo – l’Italia esce dalla decisione di un referendum che ha diviso anziché unito. Per la governance, questo spazio virtuale implica l’inclusione dei cittadini nel processo decisionale da parte dei governi e ciò porta questi ultimi ad essere sempre più “orizzontali”.

Oggi, nel mondo virtuale, attraverso le reti social e il continuo dialogo, si prendono decisioni orientati in senso orizzontale. Dove, per orizzontale, si intende una gerarchia meno orientata a guardare dall’alto verso il basso. Internet, dunque, contribuisce anche a generare uguaglianza, ci tiene interconnessi e ci permette di sapere che cosa sta accadendo vicino a noi e nel mondo. Questo ci permette di avere gli strumenti per condurre la nostra vita quotidiana sempre aggiornati e ovunque e su qualsiasi tema.

La domanda è: quanto questo può nuocere, qualora ci fosse qualcosa di realmente nocivo? E quanto ci stiamo allontanando in questa vicinanza praticamente solo virtuale?

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