Un progetto comune finalizzato alla censura di propaganda jihadista sul web. E’ questo il grande piano nell’agenda comune dei colossi del web come Facebook, Microsoft, Youtube e Twitter, dopo che negli scorsi mesi erano avanzate le polemiche sulla poca attenzione di internet per la sovraesposizione di contenuti a sfondo terroristico.
L’azione di censura sarà condivisa in quella che sarà una vera e propria piattaforma comune, presentata nelle prossime settimane ed attiva entro i primi mesi del 2017. Il lavoro che svolgeranno i social sarà quello di analizzare ogni contenuto a rischio – sia foto sia video sia singoli post – e segnalarlo con un codice che renderà subito inaccessibile il contenuto stesso e che soprattutto renderà impossibile una sua ripubblicazione su una piattaforma diversa. Ogni contenuto quindi avrà una sua impronta digitale che sarà poi utilizzabile anche per risalire alle coordinate web – ad esempio l’indirizzo IP – dell’autore.
Un simile procedimento è già stato sviluppato con grande successo per quanto concerne fenomeni dilaganti della rete come pedopornografia e leggi sul copyright. La decisione è stata spinta dai maggiori organi della politica internazionale come l’Unione Europea che in tempi non sospetti – a seguito degli attacchi terroristici che hanno colpito Francia e Germania negli ultimi mesi – aveva evidenziato una enorme falla nel mondo dei social. Sino ad oggi, infatti, i risultati erano stati più che insufficienti con un dato che ha allarmato non poco: solo il 40% delle compagnie ha censurato contenuti espliciti di propaganda jihadista entro 24 ore dalla pubblicazione.
Andare sui social dal 2017 sarà quindi più sicuro, anche se ci chiediamo il perché questa alleanza non fosse stata progettata prima di una deriva così grande.