Tutti gli utenti sono soliti incappare nello stesso problema: la batteria. Nelle ultime generazioni la durata delle batterie dei nostri dispositivi è minima in confronto agli anni Nokia 5310, che garantiva una durata di gran lunga superiore alla media attuale. Gli esperti da tempo sono alla caccia di una soluzioniìe, che mantenga il dispositivo sottile e che non comprometta il terminale stesso. Ecco che la soluzione sembra arrivare dalla nanotecnologia.
Un team di ingegneri americani della Michigan State University ha brevettato un prototipo simile ad una pellicola per smartphone, che è in grado di ricavare energia dal movimento del nostro corpo. Si tratta di un device sottilissimo, che può anche essere piegato per generare ancora più potenza.
Dai rumors arriva un altro aspetto molto interessante, sembra che il prezzo di lancio del dispositivo non sia esorbitante, ma sia bensì low-cost. La ricerca è stata finanziata dalla National Science Foundation.
La tecnologia che ne permette il funzionamento è data da dei “nanogeneratori“. I test hanno permesso l’alimentazione di uno schermo touchscreen a cristalli liquidi, venti LED ed una tastiera flessibile, tutto ciò è stato possibile attraverso una semplice pressione sul device. Il prpogetto è stato reso noto sulla rivista specializzata Nano Energy che riporta le parole di Nelson Sepulveda a capo del progetto:
“Siamo in cammino verso dispositivi indossabili alimentati dal movimento umano. Quello che prevedo è che relativamente presto non avremo più bisogno per esempio di ricaricare il cellulare per una settimana intera, perché l’energia sarà prodotta dal movimento“.
Come riesce a funzionare?
Gli ingegneri sono riusciti a creare una serie di strati in silicone che viene fabbricato attraverso delle sostanze ecocompatibili. Tra i vari livelli sono stati aggiunti degli ioni, in modo tale che carichino elettricamente le particelle, le quali permetteranno in seguito il passaggio dell’energia al dispositivo quando gli strati verranno compressi dal movimento del corpo. Di conseguenza, come sottolineato da Sepulveda, ogni volta che viene ripiegato si raddoppiano il numero di strati e di conseguenza la potenza sprigionata sarà più elevata.
Questo tipo di tecnologia si chiama Feng o Biocompatible ferroelectret nanogenerator. Inoltre viene garantita la sottigliezza e il costo costo contenuto.
Il team di ricercatori è al lavoro per sviluppare una tecnologia che riesca a trasmettere l’energia da questo dispositivo, situato per esempio sotto il tallone e degli auricolari.