Twitter non sta affrontando il momento migliore della sua “vita”. Il celebre social che cinguetta in questi ultimi mesi ha dovuto far fronte, fra le altre cose, alla mancata crescita nel numero di utenti attivi ogni mese. Come se ciò non bastasse il social di San Francisco ha dovuto far fronte alla “fuga” di molti personaggi di spicco che da anni sono al vertice della società. Nei mesi passati abbiamo assistito all’addio di Adam Bain, ex COO (Chief Operating Officer), a cui si aggiungono altri due nomi piuttosto importanti: Josh McFarland e Adam Messinger rispettivamente VP Product e CTO (Chief Technology Officer).
Per tamponare queste “emorragie”, il team che lavora allo sviluppo della piattaforma ha rilasciato nuove funzionalità con l’obiettivo di ingraziarsi nuovi utenti e di fidelizzare quelli che già “cinguettano”. Le nuove funzionalità, adottate anche per ridurre il divario con i social network concorrenti (Facebook in primis), non hanno permesso alla società di raggiungere i risultati sperati. Chissà se l’adozione delle novità riguardanti le dirette video o “Go Live” porteranno a dei risvolti positivi.
Ritornando sulle tante dimissioni da parte di alcuni dirigenti di Twitter, è doveroso ricordarvi che l’autorevole Bloomberg qualche mese fa aveva ipotizzato che dietro tutti questi addii potrebbe nascondersi qualche divergenza interna alla dirigenza della società. Nella dirigenza di Twitter ci sarebbe una spaccatura dovuta alla cessione (di cui si è parlato tanto nei mesi scorsi) della società ad acquirenti esterni. Queste rivelazioni di Bloomberg, comunque, non sono state confermate (ma neanche smentite) da Jack Dorsey e dai suoi portavoce.