Che gli smartphone fossero diventati uno strumento essenziale nella nostra vita ormai era abbastanza chiaro a tutti. La facilità con cui è possibile accedere alla rete, reperire informazioni e ottenerle direttamente nel palmo della mano è la caratteristica principale per cui gli smartphone hanno di fatto soppiantato i PC per l’uso di Internet.
Infatti, secondo un’indagine dell’Eurostat incentrata sulle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) effettuata nel corso del 2016, è emerso un dato che conferma questo trend. Di tutti gli utenti intervistati appartenenti a paesi membri dell’Unione Europea, ben il 79% ha dichiarato di utilizzare il proprio smartphone come mezzo principale per l’utilizzo di internet, una cifra pari a quasi quattro persone su cinque.
Alla domanda che permetteva di offrire più di una risposta per i dispositivi principalmente utilizzati con accesso alla rete, è emerso come lo strumento preferito in alternativa ad uno smartphone è un PC portatile (Laptop o Netbook). In seconda posizione troviamo un PC Desktop e solo in terza posizione un tablet. Ecco le preferenze ottenute dai tre device:
- Laptop o Netbook – 64%
- Computer Desktop – 54%
- Tablet – 44%
Sempre meno persone non hanno mai usato internet
Il lavoro di Eurostat inoltre ha riguardato anche il rapporto tra la popolazione ed Internet andando ad aggiornare le tabelle relative agli Individui che non hanno mai utilizzato i servizi di rete nella propria vita. Come è possibile vedere dal grafico, nel giro di quasi dieci anni, la popolazione che non ha mai avuto un contatto con la rete è quasi dimezzata.
I principali utilizzatori di internet sono nella fascia d’età 16-24
A questo dato possiamo collegare anche la distribuzione anagrafica degli utenti. Come è possibile evincere dal grafico, la linea blu che rappresenta la fascia d’età 16-24 è la più attiva per ogni tipo di attività, dai social network alle semplice ricerche. Questo fattore è incentivato anche dalle generazioni nativo-digitali che possono vantare una conoscenza quasi assoluta della tecnologia già dalla nascita. Il rapporto delle vecchie generazioni con internet in generale è più cauto, infatti se da un lato le principali operazioni (mandare email o leggere news) vengono affrontate senza problemi, la fruizione di contenuti e servizi online è ancora poco diffusa.
Cresce la consapevolezza che fornire i propri dati personali online sia un grande rischio, ma non abbastanza. Infatti, secondo il campione esaminato dall’Eurostat, negli ultimi 12 mesi, solo il 46% degli utenti non ha fornito il consenso per il trattamento dei propri dati per fini pubblicitari. Tuttavia il 37% degli utenti, afferma di non aver letto le varie informative sulla privacy mentre il 31% ha deciso di disabilitare i dettagli relativi alla geolocalizzazione.
Considerando che Internet è utilizzato per la maggior parte da giovani utenti, che sebbene esperti, possono facilmente essere vittime inconsapevoli del web, servirebbe una maggiore sensibilizzazione per la sicurezza online sia a livello familiare, sia a livello istituzionale.
Tutte le ulteriori informazioni sono disponibile sul documento ufficiale raggiungibile attraverso questo link.