Che gli smartphone fossero diventati uno strumento essenziale nella nostra vita ormai era abbastanza chiaro a tutti. La facilità con cui è possibile accedere alla rete, reperire informazioni e ottenerle direttamente nel palmo della mano è la caratteristica principale per cui gli smartphone hanno di fatto soppiantato i PC per l’uso di Internet.
Infatti, secondo un’indagine dell’Eurostat incentrata sulle Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) effettuata nel corso del 2016, è emerso un dato che conferma questo trend. Di tutti gli utenti intervistati appartenenti a paesi membri dell’Unione Europea, ben il 79% ha dichiarato di utilizzare il proprio smartphone come mezzo principale per l’utilizzo di internet, una cifra pari a quasi quattro persone su cinque.
Alla domanda che permetteva di offrire più di una risposta per i dispositivi principalmente utilizzati con accesso alla rete, è emerso come lo strumento preferito in alternativa ad uno smartphone è un PC portatile (Laptop o Netbook). In seconda posizione troviamo un PC Desktop e solo in terza posizione un tablet. Ecco le preferenze ottenute dai tre device:
Il lavoro di Eurostat inoltre ha riguardato anche il rapporto tra la popolazione ed Internet andando ad aggiornare le tabelle relative agli Individui che non hanno mai utilizzato i servizi di rete nella propria vita. Come è possibile vedere dal grafico, nel giro di quasi dieci anni, la popolazione che non ha mai avuto un contatto con la rete è quasi dimezzata.
A questo dato possiamo collegare anche la distribuzione anagrafica degli utenti. Come è possibile evincere dal grafico, la linea blu che rappresenta la fascia d’età 16-24 è la più attiva per ogni tipo di attività, dai social network alle semplice ricerche. Questo fattore è incentivato anche dalle generazioni nativo-digitali che possono vantare una conoscenza quasi assoluta della tecnologia già dalla nascita. Il rapporto delle vecchie generazioni con internet in generale è più cauto, infatti se da un lato le principali operazioni (mandare email o leggere news) vengono affrontate senza problemi, la fruizione di contenuti e servizi online è ancora poco diffusa.
Cresce la consapevolezza che fornire i propri dati personali online sia un grande rischio, ma non abbastanza. Infatti, secondo il campione esaminato dall’Eurostat, negli ultimi 12 mesi, solo il 46% degli utenti
non ha fornito il consenso per il trattamento dei propri dati per fini pubblicitari. Tuttavia il 37% degli utenti, afferma di non aver letto le varie informative sulla privacy mentre il 31% ha deciso di disabilitare i dettagli relativi alla geolocalizzazione.Considerando che Internet è utilizzato per la maggior parte da giovani utenti, che sebbene esperti, possono facilmente essere vittime inconsapevoli del web, servirebbe una maggiore sensibilizzazione per la sicurezza online sia a livello familiare, sia a livello istituzionale.
Tutte le ulteriori informazioni sono disponibile sul documento ufficiale raggiungibile attraverso questo link.