Vi siete mai chiesi cosa accade ai nostri smartphone dopo che sono stati rubati? Speriamo di no per il semplice fatto che non auguriamo a nessuno il furto di un cellulare (soprattutto quelli più costosi), ma nel caso foste nella lista purtroppo lunga di chi almeno una volta nella vita ha subito un furto vi mostriamo questo documentario girato da Anthony Van Der Meer, un giovane studente olandese di cinema che di proposito si è fatto portar via il suo HTC One.
Sullo smartphone il ragazzo aveva installato Cerberus, l’app spia che viene utilizzata per i cellulari Android. Attraverso questa piattaforma è riuscito a documentare tutti i successivi spostamenti del suo cellulare finito nelle mani del malvivente. Il ladro in questione, dopo aver recuperato il device da uno zaino lasciato di proposito, è fuggito via con la refurtiva dimenticandosi però di spegnere il cellulare (azione questa che avrebbe compromesso l’esito dell’indagine).
Il malvivente in questo caso non ha provveduto né a smontare lo smartphone per poi rivendere i pezzi, né a venderlo sul mercato nero. Tutt’altro, ha deciso di tenere per sé il cellulare, evitando anche di cancellare le app, i messaggi e le informazioni personali che Anthony aveva salvato. L’unico cambiamento fatto è stato quello di inserire una sua SIM nuova.
Grazie a ciò, Anthony è riuscito ad entrare in contatto con la vita del ladro, scoprendone i lati privati ed intimi. Il malvivente in questione era un egiziano sulla mezza età, con condizioni di vita assai precarie e senza fissa dimora. Elementi questi che hanno portato il ragazzo a provare una certa pena per chi aveva compiuto il furto, salvo poi accorgersi entrando in contatto con lui che realmente le cose erano assai diverse e che il ladro davvero era una persona poco raccomandabile.
Il documentario sta spopolando sul web vista la sua singolarità ed il suo successivo sviluppo. Si tratta di una testimonianza unica che rappresenta una piaga sociale in forte crescita negli ultimi anni che è destinata ad amplificarsi sempre più. Quello che consigliamo a tutti voi è di dotarsi come Anthony di una buona piattaforma che consente all’utente di ritrovare il proprio device, anche se – a dire il vero – non tutti siamo “fortunati” ad avere un ladro che non spegne il telefono come questo studente olandese.