Galaxy Note 7, come ormai noto, è lo smartphone “bandito” dagli aerei e dalle compagnie di crociera dopo i numerosi casi di esplosioni patiti da alcuni utenti. Che, però, la minaccia di un device a bordo di un volo Virgin America rischi di dirottarlo, quell’aereo, ha davvero dell’incredibile.
Accade, appunto, a bordo di un volo Virgin. Secondo un passeggero, qualcuno a bordo aveva cambiato nome della rete Wi-Fi del proprio dispositivo in “Galaxy Note 7_1097”, spingendo quindi l’equipaggio a ritenere possibile la presenza di un dispositivo sul velivolo.
I Galaxy Note 7 sono stati banditi dagli aerei dopo i numerosi incendi da essi causati nei mesi scorsi. Samsung ha dovuto affrontare una situazione davvero sgradevole e un calo di immagine proprio a causa di questo device, rilasciato nel mese di agosto di quest’anno. L’azienda sudcoreana ha rilasciato un aggiornamento il 19 dicembre scorso che, in pratica, blocca il terminale rendendolo inutilizzabile. Nel mese di ottobre, gli Stati Uniti hanno vietato Galaxy Note 7 a bordo degli aerei, onde evitare esplosioni o incendi. Anche altri paesi hanno vietato i telefonini, compresi i paesi in Europa e in Asia.
Ma su un volo Virgin America 358, diretto da San Francisco a Boston, i membri dell’equipaggio hanno realmente pensato che qualcuno avesse trasgredito il divieto e avesse portato con sé un dispositivo di questo modello.
Lucas Wojciechowski, un ingegnere del software da San Francisco, ha raccontato la storia sul suo feed Twitter. Un falso allarme che poi, una volta identificato il device, ha sfatato qualsiasi pericolo. “Signore e signori, abbiamo trovato il dispositivo. Fortunatamente solo il nome del dispositivo è stato cambiato in ‘Galaxy Note 7’. Non era quindi un GN7“, è stato annunciato.
Un precedente aveva avuto luogo su un aereo Southwest Airlines, evacuato dopo che il fumo proveniente da un dispositivo Samsung surriscaldato aveva invaso letteralmente la cabina.
Gli ultimi rapporti eseguiti su ogni singolo caso riferiscono che gli incendi sono stati causati da un difetto di progettazione “aggressiva” che ha costretto la batteria del telefono a livelli di pressione pericolosi. Koh Dong-jin, presidente mobile di Samsung, aveva detto ai giornalisti a Seoul: “Il difetto nel processo di fabbricazione ha portato gli elettrodi negativi e gli elettrodi positivi ad andare in corto“. Ma Anna Shedletsky, ingegnere hardware e amministratore delegato della società di tecnologia strumentale, non era soddisfatto della spiegazione fornita da Samsung. Questo perché, dopo i tentativi iniziali di risolvere il problema, Samsung ha deciso di sospenderne la produzione. “Se fosse solo una questione di batteria, avrebbe potuto essere recuperato da un re-spin della batteria. Perché cancellare la linea di prodotti e cedere diversi trimestri di fatturato ai concorrenti?“, aveva commentato la Shedletsky in un post sul blog.
Tornando ai giorni nostri, invece, pare che possedere un Galaxy Note 7 equivalga a portare con sè una vera e propria arma.