La scelta di Snap, il gruppo che possiede Snapchat, di fortificare la propria nuova base operativa in Regno Unito suona alquanto inusuale. Il quadro delle grandi aziende americane, suggerisce infatti un trend diverso da quello intrapreso dai fondatori dell’app col fantasmino. Le grandi della Silicon Valley ed altre compagnie come Uber, Facebook e Google hanno già dato prova di come i paesi in cui le tasse non sono un problema siano l’obiettivo, a citarne alcuni il Lussemburgo e l’Irlanda.
La mossa di Snap, riportata al Financial Times, consiste nel attribuire a tutti quegli stati in cui Snapchat non è presente burocraticamente, la nuova base londinese come riferimento. Il fatto che in Inghilterra le tasse siano più alte rispetto ad altri paesi, sembra non essere un problema per il futuro imminente di Snap. In forte crescita grazie all’innovativa applicazione per smartphone, e con un bilancio stimato dell’azienda per fine 2017 di circa 1 miliardo di dollari (contro i circa 50 miliardi di Google), la compagnia si è sviluppata 8 volte più velocemente rispetto alle altre nel settore.
A Londra al momento risiedono circa 75 impiegati per Snap, ed è stato il primo ufficio ad aprire al di fuori degli Stati Uniti nel 2015. La compagnia come già accennato si è evoluta in modo rapido, iniziando da soli 6 dipendenti, è arrivata alla fama grazie a Snapchat, applicativo sul podio delle top scaricate di Android e iOS, fino ad integrare nel proprio organico profili già noti ad Amazon ed Instagram. A detta di uno dei dirigenti di Snap, Claire Valoti “il Regno Unito è dove più di 10 milioni di snapchatters utilizzano l’app ogni giorno” e le procedure di ampliamento ed assunzione sono già iniziate. La notizia giocherebbe a favore anche dell’Inghilterra stessa, che dopo il Brexit sembra aver bisogno di aziende che scommettano nel business britannico, proprio come hanno deciso nelle scorse ore quelli di Snap. In fondo sembra anche giusto: dei 250 milioni di utenti, circa 50 milioni risiedono in Europa!