Chi è appassionato di cinema probabilmente avrà sentito parlare di Passenger, uno degli ultimi e osannati film del 2016. Il film racconta la storia di Jim Preston (Chris Pratt), un meccanico che si sveglia prima del tempo nel corso di un viaggio in un pianeta lontano. I suoi unici compagni di avventura a bordo della navicella sono l’androide-barman Arthur (interpretato da Michael Sheen) e la bella scrittrice Aurora Lane (Jennifer Lawrence), con la quale Jim fa sesso nello spazio.
Contrariamente a quello che, probabilmente, accadrebbe o si penserebbe nella vita reale, la coppia troverà molte difficoltà a fare sesso in assenza di gravità. La verità è che gli scienziati sostengono che, anche senza l’esistenza di studi ufficiali a riguardo, il sesso nello spazio sarebbe molto diverso da quello praticato sulla Terra. Oltre al fatto che la mancanza di gravità rende difficile mantenere i due corpi ad una distanza consona, gli studiosi ritengono che anche altri fattori potrebbero creare ostacoli nella messa in atto e prima ancora di iniziare.
Come spiegato in un’intervista a BuzzFeed, il fisico e astronomo John Millis, dell’Anderson University, negli Stati Uniti, il primo problema da affrontare sarebbe quello legato all’erezione. L’assenza di gravità fa sì che il sangue fluisca verso le parti superiori del corpo umano, come il torace e la testa. Ricevendo meno sangue, il membro maschile è improbabile raggiunga l’erezione. “L’eccitazione maschile sarebbe più difficile nello spazio, anche se può essere tecnicamente possibile“, ha spiegato Mills.
Lo stesso vale per l’organo genitale femminile. Lo scienziato spiega che le gambe non riceverebbero tanto sangue e ciò interesserebbe anche la lubrificazione della donna. Inoltre, come il sudore o le lacrime, le secrezioni vaginali tendono a concentrarsi nello stesso luogo in assenza di gravità, non lubrificherebbero il corpo e ciò potrebbe rendere il rapporto doloroso per la donna.
Mills spiega inoltre che il livello di testosterone – l’ormone sessuale che aumenta la libido – è più basso negli astronauti quando sono nello spazio. La NASA ancora non è sicura del perché questo accada, ma quando ritornano sulla Terra, i livelli di testosterone di solito tornano alla normalità.
Anche se i test non sono stati finora condotti sugli astronauti, non si può sapere con certezza se il sesso “funzionerebbe” o meno nello spazio. Ma per Paul Root Wolpe, bioeticista della NASA, si tratta di una questione di tempo. Almeno fino a quando l’agenzia spaziale americana non comincerà a studiare la sessualità nello spazio. “C’è un momento in cui la durata di una missione diventa parte della questione se è giusto privare le persone di questo aspetto proprio dell’essere umano”, aggiunge.