UMi Z è l’ultimo flagship killer lanciato dal produttore cinese. I primi test sulla batteria dimostrano un’autonomia energetica che garantisce più di un giorno di utilizzo medio/intenso.
UMi Z soddisfa gli utenti, sempre più dipendenti dallo smartphone
Ricordare l’era pre-smartphone è sempre più difficile. Molti di noi pensano con nostalgia ai periodi in cui il cellulare faceva da telefono senza fili, null’altro. Batterie infinite, ricariche necessarie ogni 3-4 giorni anche con amperaggi che – ad se paragonati a quelli attuali – risultano ridicoli.
Diversi studi, ma anche molte constatazioni empiriche, dimostrano che probabilmente quella per lo smartphone sia una vera e propria ossessione. In realtà, se utilizzati in modo consono, i nostri device sono una vera e propria manna dal cielo. Prima del loro arrivo, tutte le azioni che adesso ci sembra naturale completare con lo smartphone avevano bisogno di tanti dispositivi differenti. Ascoltare musica e radio, navigare su internet, telefonare, guardare film, scattare foto e leggere giornali. Con lo smartphone si può fare tutto, un device che permette di avere il mondo in una mano.
Il vero problema è l’autonomia energetica. Tendenzialmente, l’intera giornata o quasi la passiamo fuori di casa. Uno smartphone che non è capace di reggere i nostri ritmi, ci costringerà ad utilizzare power bank o cercare prese elettriche in macchina o posti pubblici. Al momento di scegliere il proprio terminale è infatti fondamentale avere un occhio di riguardo per la batteria. Non è solo una questione di capienza (in termini di mAh), ma anche – e soprattutto – di ottimizzazione. Pare che UMi, con il suo Z, abbia proprio lavorato in questa ottica. A dimostrarlo c’è un video ufficiale pubblicato dall’azienda in questi giorni. Il phablet pare riesca a garantire più di una giornata di utilizzo, senza l’obbligo di munirsi di powerbank.