È tempo di decisioni, tanto che ora si è al voto, quello per decidere il primo set all-inclusive di regole sul modo in cui gli esseri umani potranno interagire con i robot e l’intelligenza artificiale. Il rapporto ci dà un’idea chiara di come il mondo sia sul picco di una “nuova industria”: quella della rivoluzione dei robot.
Si deciderà, quindi, se dare ai robot uno status giuridico di “persone elettroniche”. Il rapporto raccomanda che i progettisti possano assicurarsi che i robot siano dotati anche di (provvidenziale) un pulsante “kill switch”. Questa caratteristica permetterebbe alle funzioni di essere spente, se necessario. E, inoltre, “gli utenti dovrebbero essere in grado di utilizzare i robot senza rischio, pericolo o paura di danni fisici o psicologici“.
Il rapporto tra i robot e l’essere umano solleva questioni inerenti la privacy, la dignità umana e la sicurezza fisica della persona, nel caso in cui i sistemi falliscano o vengono infettati. La relazione riconosce che vi è la possibilità di superamento della capacità intellettuale umana da parte dell’intelligenza artificiale ed entro i prossimi decenni. Le leggi saranno orientate ai progettisti, ai produttori e agli operatori di robotica.
Queste regole stabiliscono:
Nel frattempo, la ricerca robotica dovrebbe rispettare i diritti fondamentali ed essere condotta nell’interesse del benessere degli esseri umani. Di indagini sugli incidenti e danni causati da bot ce ne sono diversi in letteratura e i progettisti possono prendere spunto da queste per eliminare alcuni rischi.
In futuro, i produttori o i proprietari di robot potranno essere obbligati a stipulare la copertura per la polizza assicurativa per i danni potenzialmente causati dai propri robot. Se si votasse a favore della normativa, si dovrebbe poi aprire con i singoli governi un ulteriore dibattito di rettifica prima che diventi diritto comunitario.