Circa 3.700 milioni di anni fa, due gruppi di microrganismi – gli archeobatteri e i batteri, hanno cominciato a popolare la Terra. Un gruppo di ricercatori dell’Università di Washington ritiene che l’esplosione della vita non fu la prima. Ancor prima, infatti, ci fu un’altra forma di vita di cui non si hanno fossili.
Gli scienziati sottolineano che la possibilità della comparsa di forme di vita complesse non sia un evento raro come pensiamo. E, quindi, questa possibilità può aver avuto luogo molto tempo prima dell’epoca in cui i batteri e gli archeobatteri poterono evolversi negli organismi e negli animali che sappiamo. E negli esseri umani.
Su cosa si basa questo studio per credere che la “vita” possa essere stata presente prima della “vita” sulla Terra? La risposta è l’ossigeno. Tutte le attuali forme di vita complessa (noi compresi) appartengono al vasto dominio degli eucarioti, organismi cellulari differenziati e separati da un nucleo a membrane. Quest’organismo è comparso 1.750 milioni di anni fa, probabilmente dalla simbiosi tra batteri e di archeobatteri. L’ipotesi più accreditata è che, ad un certo punto, un batterio assimilato con gli archeobatteri, invece di digerirlo, abbia cominciato a conviverci fino a diventare i mitocondri delle cellule. Il catalizzatore per la nascita e lo sviluppo delle cellule eucariotiche è un ambiente ricco di ossigeno. Un habitat formatosi 1.600 milioni di anni fa, probabilmente grazie al lavoro di cianobatteri.
Il punto è che il nuovo studio condotto a Washington ha scoperto che l’atmosfera della Terra ha goduto di un ambiente ricco di ossigeno molto prima, esattamente 2.400 milioni di anni fa. Questo ossigeno, poi, si mantenne per 400 milioni di anni e, improvvisamente, scomparve senza motivi noti.
I fossili più antichi che oggi conosciamo risalgono a 1.750 milioni di anni fa, ma questo non significa che siano anche i più vecchi. Nessuna evidenza di organismi complessi precedenti, dunque, ma gli scienziati ritengono che ciò potrebbe essere molto possibile. Le condizioni per la vita c’erano.
Per determinare i livelli di ossigeno del pianeta di tanti milioni di anni fa, gli scienziati hanno studiato i depositi di selenio. Questo è un metallo con una caratteristica molto interessante. Se esposto a un ambiente ricco di ossigeno viene ossidato. Questa ossidazione provoca cambiamenti nel rapporto isotopico. Conoscendo la percentuale di ossigeno nell’atmosfera è tanto semplice (o complessa) come contare gli isotopi di selenio intrappolati nei diversi strati della crosta terrestre.
Lo studio ci lascia con due domande interessanti. La prima è se davvero ci fosse la vita complessa sulla Terra in quel periodo di 400 milioni di anni fa ricca di ossigeno e prima della nostra era. Il secondo è il motivo per cui è scomparsa.