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La prima città galleggiante del mondo in programma nella Polinesia francese

Come sarà la città galleggiante delle Polinesia Francese

La prima città galleggiante del mondo potrebbe essere costruita al largo delle acque della Polinesia Francese dopo che il governo ha firmato un accordo con una società degli Stati Uniti. Il Seasteading Institute è il progetto che descrive come sarà, entro cinque anni, questa prima e futuristica città fluttuante sul mare.

Dopo aver firmato un protocollo d’intesa con il governo della Polinesia Francese, la costruzione di questa floating city potrebbe iniziare entro il 2019. Il direttore esecutivo dell’istituto, Randolph Hencken, ha detto che trovare una nazione ospitante è stata una sfida e, ora, rappresenta una pietra miliare significativa.

L’Istituto Seasteading è stato fondato da Wayne Gramlich e Patri Friedman nel 2008 per costruire autonome comunità mobili su piattaforme sospese sul mare che operano in acque internazionali. I prossimi passaggi necessari saranno gli studi di impatto economico e ambientale, nonché le indagini legali per capire il quadro che disciplina l’istituto e che è fondamentale per il successo continuo delle sue comunità galleggianti.

Il prototipo della Polinesia Francese non sarà edificato in acque internazionali, ma l’istituto spera ancora che la sua visione possa essere incorporata nel progetto. Al momento, infatti, il dettaglio di autonomia politica doveva essere negoziato e considerato sotto la sovranità della Polinesia Francese e della Francia, di cui la prima è territorio. “Quello che ci interessa è la scelta della società e avere una posizione in cui possiamo provare cose che non sono state sperimentate prima d’ora“, ha detto Hencken. “Eravamo alla ricerca di acque protette – non vogliamo essere presenti in mare aperto – è tecnologicamente possibile ma economicamente scandaloso per poterselo permettere.

Un piano per creare città che galleggiano sul mare

Altre attrazioni incluso un minor numero di cicloni, un grande aeroporto a Tahiti e altri aspetti della vita moderna, come i ristoranti e centri commerciali. “Non dobbiamo ripartire da zero in quanto si tratta di un progetto pilot

a”, chiarisce ancora Hencken.

Una delle sfide principali sarà quella di dimostrare il beneficio economico al Governo. “Siamo sicuri ci sarà sia un beneficio diretto e uno indiretto per loro economicamente“, ha detto Hencken. “Si tratta di una economia turistica basata sulla tecnologia“.

Le prime isole stanno per essere integrate in un progetto pilota e saranno coinvolte molte decine di persone per iniziare e, in seguito, crescendo e con la notorietà, si spera di veder convogliare centinaia e poi migliaia di persone per abitarvi. “Quello che mi entusiasma del progetto è un luogo in cui le persone vadano per creare una comunità basata sull’interesse verso le isole galleggianti, anzichè avere una comunità perché capita di essere nato lì e questa è la loro etnia“.
L’accordo con il governo della Polinesia Francese verrà completato quest’anno e incorporato nei disegni di legge. Se approvato entro la fine del 2018, la costruzione potrà iniziare l’anno successivo.

Una soluzione per l’innalzamento del livello del mare del Pacifico

Il Seasteading Institute ritiene che la loro visione delle “isole galleggianti, sostenibili e innovative” si rivelerà parte della soluzione riguardo l’innalzamento del livello del mare. “Gran parte del mondo – posti come Kiribati e molte delle isole della Polinesia francese – sono minacciate dall’innalzamento del livello del mare“, ha detto Hencken. “Stiamo progettando lo spin-off di una nuova industria di isole galleggianti che permetteranno alle persone di rimanere legate alla loro sovranità anziché dover fuggire in altri paesi. Questo è certamente il motivo per cui i tahitiani sono interessati a noi. Vogliono la resilienza ambientale, nonché le opportunità economiche“.

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Pubblicato da
Federica Vitale