Eccoci tornati con la terza puntata della nostra rubrica “L’economia del mercato smartphone”, con la quale cerchiamo di farvi comprendere meglio i trend del settore, analizzando la situazione delle varie aziende produttrici. Oggi parliamo di Samsung, vero leader incontrastato degli ultimi anni, la cui leadership però comincia a scricchiolare.
Partiamo da un aspetto fondamentale: l’azienda coreana è riuscita ad imporre il proprio brand nel settore smartphone grazie ai primi top gamma Android (su tutti, il Galaxy S2, un vero successo travolgente), ma ha consolidato il proprio primato grazie ai dispositivi di fascia bassa e fascia media. Basta recarsi in una qualsiasi catena di elettronica per rendersene conto, senza necessariamente analizzare gli specifici dati mercato.
Prodotti come il Galaxy J5 ad esempio, vengono costantemente proposti nei negozi fisici a tutte quelle persone che non vogliono spendere cifre esorbitanti, senza però rinunciare al brand Samsung. Non a caso, come vi abbiamo riportato in un nostro precedente articolo, l’azienda coreana conta di vendere 100 milioni di unità della gamma J 2017. Per darvi dei riferimenti, pensati che il Galaxy S7 ed S7 Edge hanno venduto, complessivamente, circa 60 milioni di unità.
Dunque, esattamente come abbiamo evidenziato per Huawei, non sono i prodotti top gamma a rappresentare il vero “core-business” delle aziende produttrici di telefonia.
Al di là comunque dei freddi numeri, occorre sottolineare come la leadership di Samsung abbia cominciato a scricchiolare fin dal 2015 (anno del Galaxy S5, uno dei top gamma meno apprezzati dell’azienda coreana), subendo un ulteriore scossone in seguito al caso del Galaxy Note 7. I problemi legati al phablet con S-Pen, si sono rivelati molto più gravi del previsto, e si stima un danno economico diretto di oltre 15 miliardi di dollari.
In realtà però, è il danno d’immagine a preoccupare maggiormente l’azienda coreana. Basta infatti farsi un giro sul web per trovare, quotidianamente, battute o allusione alle esplosioni del Note 7. Tutto questo ha di fatto vanificato l’ottima prima parte del 2016 vissuta da Samsung, che aveva convinto tutti con i nuovi Galaxy S7 ed S7 Edge e, più in generale, con la nuova politica costruttiva dei propri dispositivi.
A questo punto, il 2017 rappresenta un’enorme incognita. Il Galaxy S8 dovrà di fatto far cadere nel dimenticatoio la questione delle esplosioni, e per tale ragione ci si aspetta un dispositivo con tante novità, un prodotto meno “conservativo” rispetto a quanto visto nel passaggio da S6 ad S7.
In tutto questo, Huawei (con tutti gli altri brand cinesi) avanza, e non ci stupiremmo se, entro i prossimi due anni, possano cambiare i vertici del mercato smartphone. Staremo a vedere.