Fastweb ha chiesto l’annullamento della fusione Wind Tre alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. L’operatore virtuale ha elencato 7 motivi per cui la joint venture fra Wind Telecomunicazioni S.p.A. e H3G S.p.A. non dovrebbe sussistere. Come si legge nel documento ufficiale l’obiettivo della richiesta fatta da Fastweb è: “annullare integralmente la decisione [del 1° settembre 2016 con cui la Commissione europea ha autorizzato fusione fra i gestori Wind e 3, ndr] e condannare la Commissione al pagamento delle spese del giudizio”.
Fusione Wind Tre: Fastweb non l’ha mandata giù
1. Secondo Fastweb la fusione Wind Tre costituisce una violazione delle forme sostanziali, del principio di buona amministrazione e di trasparenza e violazione dell’articolo 8 del regolamento riferito.
2. Una seconda motivazione proposta da Fastweb riguarda un presunto errore di valutazione e carenza nell’indagine della Commissione per aver ritenuto l’ingresso di un nuovo MNO, ovvero di Free Mobile, “sufficiente di per sé a risolvere gli effetti orizzontali della concentrazione, senza considerare i fattori che avevano determinato il successo dell’ingresso di H3G, società controllata di proprietà esclusiva di Hutchinson tramite cui essa opera”.
3. Un’altra motivazione citata da Fastweb riguarda un presunto errore di valutazione del pacchetto impegni. Come si legge nel documento ufficiale “Si fa valere a questo riguardo che il confronto con la dotazione di frequenze di H3G pre-fusione di per sé pone seri dubbi circa la sufficienza della dotazione spettrale prevista. Inoltre, la Commissione ha fatto affidamento su eventi futuri e incerti, quali la partecipazione del nuovo MNO alle gare future, senza peraltro tener conto degli elevati oneri connessi all’imminente rinnovo e refarming delle frequenze trasferite”.
4. La quarta motivazione citata da Fastweb riguarda un presunto difetto d’istruttoria “nel fondare l’analisi della concentrazione e degli impegni sull’assunto errato che il prezzo sia il solo fattore competitivo importante nel mercato rilevante”.
5. Un altro importante errore che sarebbe stato fatto durante la fusione Wind Tre riguarda la “valutazione dell’idoneità degli impegni a risolvere le preoccupazioni di effetti coordinati sul mercato al dettaglio”. In altre parole Fastweb asserisce che Free Mobile, il nuovo operatore che entrerà nel mercato italiano, in qualche modo dipende (troppo) da Wind Tre e non sarebbe in grado di agire in modo indipendente dagli altri MNO.
6. Il sesto motivo citato dal MVNO riguarda l’inidoneità degli impegni a rispondere alle preoccupazioni concorrenziali sul mercato dell’accesso all’ingrosso. Per usare
7. Il settimo e ultimo motivo riguarda la “presunta violazione dell’articolo 8, par. 2, del regolamento n. 139/2004” e la presunta violazione del “principio di buona amministrazione”.
Naturalmente continueremo a seguire da vicino questa vicenda e vi aggiorneremo prontamente su questi ultimi sviluppi riguardanti la tanto discussa joint venture fra Wind e Tre.